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Una casa famiglia avrà il nome di Teresa Buonocore, la mamma-coraggio uccisa per aver difeso la figlia

Fu uccisa da due sicari il 20 settembre 2010 per aver denunciato l’uomo che abusò di sua figlia di 8 anni. Più di dieci anni dopo un bene confiscato riconvertito porterà il suo nome.
A cura di Vincenzo Piccolo
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Il villino confiscato alla criminalità organizzata nel Comune di Melito,che si trova in via Roma 8, ha acquisito un nuovo significato. Il Comune di Napoli ha deciso che sarà intitolato alla memoria di Teresa Buonocore, la mamma-coraggio di Portici. La notizia è stata data oggi lunedì 9 ottobre dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha voluto rendere omaggio a una donna coraggiosa ammazzata dopo aver denunciato l'abuso subito da sua figlia di 8 anni.

Il gesto eroico di Teresa Buonocore, ha portato alla condanna di un pedofilo a 15 anni di reclusione: il 20 settembre 2010 due sicari affiancarono la Buonocore in via Ponte dei Francesi, a Napoli, e misero spezzarono la sua vita con quattro colpi di pistola, punendola perché la sua testimonianza al processo, aveva fatto condannare un pedofilo a 15 anni di reclusione per violenza sessuale e pedofilia, tra cui sua figlia di 8 anni. L’uomo venne poi riconosciuto come mandante dell’omicidio.

Il villino è diventato sede della casa-famiglia per le donne vittime di violenza, gestita dalla cooperativa sociale ‘Casa dei sogni' in collaborazione l’A.P.S. Nessuno Escluso, la cooperativa sociale Apeiron e l’associazione Comitato civico Camposcino. Questo luogo offre rifugio e sostegno alle donne e ai minori che hanno subito violenza, aiutandoli a superare l'isolamento e a riacquistare fiducia in se stessi.

«È particolarmente significativo intitolare un centro antiviolenza a una mamma coraggiosa come Teresa Buonocore, brutalmente uccisa per aver deciso di denunciare chi aveva abusato di sua figlia. Il sacrificio della sua vita è la testimonianza di una persona, di una donna, che ha creduto fortemente nelle istituzioni e nel valore della legalità, pagando con la propria vita la scelta di opporsi ad un esponente della criminalità organizzata» – motiva la scelta il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi. «Con questa delibera vogliamo tenere alta la sua memoria e fare in modo che tante altre donne, ospiti della casa-famiglia, possano seguire il suo esempio e trovare il coraggio di denunciare i propri aggressori», conclude.

La storia di Teresa Buonocore è un esempio di amore materno e di virtù civiche, che ha spinto questa donna a lottare per giustizia nonostante i rischi che questo comportava. Il suo sacrificio non è stato dimenticato: nel novembre del 2017, è stata insignita della medaglia d'oro al merito civile per il suo coraggio e la sua fermezza nel denunciare le violenze perpetrate contro la propria figlia e un'altra bambina. Oggi, grazie alla decisione della Città Metropolitana di Napoli e al coraggio di persone come Teresa Buonocore, questo villino rappresenta un simbolo di speranza e rinascita per tutte le vittime di violenza, dimostrando loro che non sono sole e che c'è una rete di protezione pronta ad aiutarle a riprendere in mano le redini della propria vita.

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