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Un mese dalla morte di Pierino Sorvillo, ricordo degli attivisti a Officina 99

Ad un mese dalla scomparsa dell’attivista, morto dopo aver lottato a lungo contro la malattia, incontro nello storico centro sociale di Gianturco per ricordarlo.
A cura di Redazione Napoli
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Manifesti con la scritta “Ciao Piero, una vita nelle lotta senza perdere la tenerezza” sono ancora affissi sui muri del centro storico, del Vomero, dei quartieri di periferia. È passato esattamente un mese da quando se n’è andato Eduardo Sorvillo, che tutti da sempre chiamavano Piero o Pierino. E la lotta, anzi, meglio dire le lotte, di cui parla il messaggio con il quale i suoi compagni lo salutarono, sono le tante che scandirono la sua vita interrotta a 63 anni.

Quelle di piazza degli anni Settanta, la scelta armata che lo portò in carcere, fino al nuovo inizio che lo portò da una parte ad incontrare i centri sociali di Napoli, in particolare Ska e Officina99, con i quali ha condiviso percorsi e lotte fin quando ha potuto e dall'altra a intraprendere le attività da operatore sociale, in qualità di orientatore al mercato del lavoro per le donne immigrate vittime di tratta di esseri umani, violenze, sfruttamento.

Per loro, e per l’intera comunità dei giovani africani che vivono a Napoli Piero Sorvillo divenne un punto di riferimento fondamentale, un interlocutore al quale rivolgersi anche oltre il suo ruolo professionale. Per anni fu al fianco dei giovani immigrati in ogni loro iniziativa, ogni rivendicazione, ogni battaglia. E visse quest’impegno con entusiasmo, senza peraltro rinunciare a portare avanti l’ennesima lotta del suo percorso di militante comunista, stavolta a sostegno delle donne palestinesi.

Per loro fu il suo ultimo desiderio quando capì che stava arrivando il momento della sconfitta nell’unica lotta combattuta solo per sé stesso, quella contro un male al quale pure era riuscito a resistere per 12 anni: chiese, attraverso i parenti e gli amici più stretti, di essere salutato con una donazione in favore dei comitati di donne palestinesi che operano nella Striscia di Gaza.

In tanti hanno raccolto il suo appello e stasera, nel corso di un evento che si terrà a partire dalle 19 al centro sociale Officina 99 di via Gianturco alcune rappresentanti di quelle donne si collegheranno in videoconferenza per ricordare e ringraziare Piero e per testimoniare le condizioni di vita delle donne nei Territori.

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