Un esercito di spacciatori, droga a domicilio: il giro del gruppo della Sanità valeva 2 milioni di euro
Molti spacciatori, moltissimi. Così tanti che gli organizzatori potevano permettersi anche di incassare qualche arresto senza che l'attività ne risentisse, il sostituto era già pronto. E le consegne avvenivano per strada, in luoghi concordati e ben noti nel quartiere, per sviare eventuali indagini. Particolari emersi dalle indagini della Polizia di Stato che hanno portato ieri, 16 gennaio, all'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare per 12 persone, ritenute legate ad un gruppo emergente con base nel rione Sanità, nel centro di Napoli, che aveva messo in piedi un giro di droga da due milioni di euro all'anno.
Blitz alla Sanità, 12 misure cautelari per droga
Le misure sono arrivate in conclusione delle indagini della Squadra Mobile col supporto dei poliziotti del commissariato Arenella, svolte tra la fine del 2019 e il 2021; lo spaccio non aveva subito battute di arresto nemmeno durante la fase più acuta della pandemia Covid. Ai vertici del gruppo, ritengono gli inquirenti, c'era Antonio Giglio, identificato come il "telefonista", che raccoglieva gli ordini telefonici e li smistava agli spacciatori. Tra i destinatari della misura, diversi dei quali imparentati tra loro, anche cinque donne, che si sarebbero occupate di gestire lo spaccio o di custodire la droga.
L'organizzazione vendeva principalmente hashish ma, in caso di richieste dei clienti, si affidava ad una sorta di "mutuo soccorso": chi chiedeva cocaina veniva indirizzato ad una diversa piazza di spaccio gestita da Salvatore Colonna, parente di uno dei vertici e anche lui tra gli indagati. Non sono emersi collegamenti diretti con la camorra della zona, anche se è possibile presumere che la banda avesse dei contatti coi clan.
Il giro di droga da 2 milioni all'anno
Le accuse per gli indagati raggiunti da misura cautelare sono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione a fini di spaccio di stupefacenti; un tredicesimo indagati, ritenuto responsabile degli stessi reati, è stato sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo le stime degli inquirenti il gruppo, vendendo quasi esclusivamente hashish, avrebbe gestito un traffico di droga quantificabile in due milioni di euro all'anno. Durante le operazioni sono stati sottoposti a sequestro per equivalente beni mobili ed immobili (tra cui due autorimesse della zona della Sanità, 10 immobili e diversi scooter e automobili), contanti per 54mila euro e numerosi rapporti bancari.