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Guerra in Ucraina

Ucraina, a Napoli l’ospedale Santobono assisterà i bambini profughi malati cronici e oncologici

La prima famiglia di profughi ospitata a Quarto. La Regione Campania attiva due centri per i rifugiati. I centri per i tamponi al Brin e al Consolato. Nappi (Lega): “Tutelare anche diritto allo studio”
A cura di Pierluigi Frattasi
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A Napoli l'Ospedale Santobono-Pausilipon assisterà i bambini profughi che fuggono dalla Guerra in Ucraina e che hanno bisogno di cure pediatriche. L’Azienda Ospedaliera Santobono-Pausilipon, su impulso del presidente della Regione Campania e in rete con l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani, ha dato la "piena disponibilità a fornire assistenza pediatrica ospedaliera per ogni tipo di patologia a favore di bambini provenienti dall'Ucraina". Nell’ambito della definizione di una rete assistenziale e di percorsi umanitari tesi a garantire una offerta di salute il più ampia possibile, inoltre, è stato definito un accordo con l’Azienda Ospedaliera dei Colli – Ospedale Monaldi, per la Cardiochirurgia Pediatrica e con l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.

Cure anche per i piccoli pazienti cronici e oncologici

La Fondazione Santobono-Pausilipon, inoltre, coordinerà il supporto delle varie associazioni umanitarie che si sono già proposte per assicurare ospitalità ed assistenza ai genitori dei piccoli pazienti. “Non interrompere le cure per i bambini cronici e oncologici – afferma Rodolfo Conenna, direttore generale dell’Aorn Santobono-Pausilipon – nonché fronteggiare le necessità assistenziali dei bambini che arrivano dai territori coinvolti dal conflitto è il nostro dovere e la nostra priorità. D’accordo con la Presidenza della Giunta Regionale abbiamo già dato la nostra piena disponibilità all’associazione Soleterre, che opera in Ucraina, e siamo pronti ad aprire ulteriori canali umanitari per dare il nostro contributo”.

I piccoli pazienti del Venezuela accolti al Santobono
I piccoli pazienti del Venezuela accolti al Santobono

Al Santobono accolti anche tre bimbi dal Venezuela

Solo 3 giorni fa, il Santobono aveva dato il benvenuto a Napoli a 3 piccoli pazienti venuti dal Venezuela con il solo scopo di essere curati. "Quello che dovrebbe essere un diritto per ogni bambino del mondo diventa, purtroppo, un privilegio per alcuni – aveva commentato l'ospedale – Maikol, Zoe e Jolismar sono venuti in Italia, a Napoli, attraverso il corridoio umanitario organizzato dalla Croce Rossa Italiana – Italian Red Cross, per ricevere un trapianto di midollo senza il quale non avrebbero avuto alcuna possibilità di cura. Li aspettavamo da settimane e, finalmente, sono arrivati ed hanno già fatto la loro prima visita con il direttore del Centro trapianti dottor Francesco Paolo Tambaro. Un risultato importantissimo raggiunto grazie alla collaborazione con Croce Rossa Italiana – Comitato di Napoli ed all’importante supporto dato dalla direzione strategica dell’AORN Santobono pausilipon e dalla Regione Campania sempre pronti ad accogliere bambini che necessitano di cure, di qualunque nazione, etnia o religione siano. Perché tutti i bambini hanno diritto alle cure migliori".

Prima famiglia ospitata a Quarto

Il Comune di Napoli, intanto, sta coordinando ad ampio raggio la rete di accoglienza dei profughi dall'Ucraina. Da oggi sarà ospitato presso il centro Regina Pacis di Quarto di don Gennaro Pagano il primo nucleo familiare composto da madre, padre e bambino. “Napoli diventa protagonista dell'accoglienza del popolo ucraino su tutto il territorio regionale – ha affermato l'assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese – garantendo un aiuto specifico ad ogni persona. Nella sistemazione delle famiglie in arrivo dall'Ucraina il Comune di Napoli valorizzerà prima di tutto gli enti ecclesiastici e le comunità. Il Pio Monte della Misericordia ha messo a disposizione infatti a Bacoli un'intera struttura già operativa per sei nuclei familiari con bambini disabili o che hanno bisogno di essere ospedalizzati. Per gestire i casi di emergenza renderemo operativa anche la nostra struttura di Marechiaro”.

Centri per i tamponi al Brin e Consolato

L’assessore Luca Trapanese è intervenuto oggi in commissione Politiche sociali, presieduta da Massimo Cilenti, per gli aggiornamenti sulle misure adottate.

Cosa dovranno fare i profughi che arrivano a Napoli? Il primo passo da compiere all’arrivo è registrarsi presso il consolato Ucraino per il rilascio di un visto come rifugiato; successivamente, sono stati allestiti due punti per l’effettuazione di tamponi presso il consolato e presso il parcheggio Brin, per escludere casi di Covid-19. Dopo i tamponi, i cittadini verranno ospitati presso il Residence Hotel dell’Ospedale del Mare per ulteriori indagini sanitarie e, al termine dei controlli, verranno collocati nelle diverse strutture messe a disposizione in città.

Il Comune ha predisposto la struttura di Marechiaro per l’accoglienza ma, ha spiegato l’assessore, si spera di usarla come ultima istanza perché si prediligeranno altre forme di ricollocazione, calibrate caso per caso sulle esigenze delle persone in arrivo. Sono prevalenti infatti i casi di ricongiungimento con familiari già residenti in città, tenuto conto che a Napoli risiede la più grande comunità ucraina d’Europa – 25mila residenti nella sola città di Napoli e 12mila nell’Area metropolitana – e, trattandosi di una comunità molto coesa e organizzata, per il momento la maggior parte degli arrivi viene gestita in questo modo, stanno tuttavia iniziando ad arrivare persone che non sanno dove andare.

Il Comune non accetta abiti, alimenti o giocattoli, ma solo medicine e la disponibilità di psicologi e mediatori culturali. Il presidente Cilenti ha espresso la volontà della Commissione di fornire un aiuto concreto e fattivo per l’emergenza in corso e ha chiesto un aggiornamento costante sull’evolversi della situazione.

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Regione Campania attiva due centri per i rifugiati

Come stabilito dalla Cabina di Regia nel corso della riunione tenutasi in Prefettura a Napoli, la Regione Campania – attraverso la Protezione Civile e l’ASL Napoli 1 Centro – ha attivato due Centri di riferimento per i cittadini ucraini in arrivo sul territorio regionale, in modo particolare per coloro che arrivano nell’area metropolitana di Napoli. I due centri sono quelli realizzati, rispettivamente, al Residence dell’Ospedale del mare (via Luca Pacioli angolo viale delle Metamorfosi, Ponticelli – Napoli) e presso il Consolato dell’Ucraina (Centro Direzionale isola B3, 1° piano).

Il Centro realizzato presso il Residence dell’Ospedale del mare è aperto dalle 9.00 alle 18.00 e dispone di uno sportello/ufficio immigrazione della Polizia di Stato, di uno sportello dell’ASL Napoli 1 Centro che servirà a generare il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente) valido 30 giorni, di uno sportello informazioni e di una postazione per tamponi (tampone antigenico per ricerca eventuale positività al Covid).

Il Centro presso il Consolato dell’Ucraina è aperto dalle 9.00 – 18.00 e dispone di uno sportello dell’ASL Napoli 1 Centro per generazione del codice STP (Straniero Temporaneamente Presente) valido 30 giorni, di uno sportello informazioni e di una postazione per tamponi (tampone antigenico per ricerca eventuale positività al Covid).

Nappi (Lega): "Garantire diritto allo studio dei bimbi rifugiati"

Sulla questione degli aiuti umanitari ai bambini e ai giovani profughi interviene anche il consigliere regionale della Lega, Severino Nappi: “Ci si attivi immediatamente con gli strumenti e le risorse necessarie, per dare sostegno ai minori delle famiglie di profughi ucraini accolti in Campania, così da garantire loro il diritto allo studio. Bisogna proseguire lungo il percorso avviato dal sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso e dal nostro segretario Matteo Salvini, e annunciato nelle scorse ore all’ambasciatore dell’Ucraina in Italia, per assicurare ogni forma di assistenza, per chi sfugge all’orrore della guerra”. Lo afferma Severino Nappi, consigliere regionale della Lega in Campania e componente della Commissione Istruzione e Cultura del Consiglio regionale".

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