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Ucciso sulla sedia da barbiere, chi era Camillo Esposito: i tatuaggi di Scarface, Riina e Messina Denaro

La Mobile di Napoli indaga sull’agguato avvenuto sabato sera a Scampia; la vittima vicina a pregiudicati legati al clan della Vanella Grassi.
A cura di Nico Falco
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La vittima, il 29enne Camillo Esposito
La vittima, il 29enne Camillo Esposito

Quello col mitra in mano, modello Thompson, di quelli tipici da gangster col caricatore circolare, forse è Al Capone. Gli altri, invece, sono tutti ben riconoscibili: Scarface, interpretato da Al Pacino, Totò Riina, Matteo Messina Denaro. Il corpo di Camillo Esposito, ucciso sabato sera mentre era dal barbiere a Scampia, è una tela su cui ha voluto raccontare storie di malavita. Il 29enne non risultava inquadrato nei clan di camorra, ma gli investigatori non escludono che possa essere stato una nuova leva o che sia sempre riuscito a sfuggire ai radar delle forze dell'ordine.

Ucciso sulla sedia del barbiere a Scampia

L'agguato è scattato poco dopo le 23 di sabato, 7 settembre. Esposito era in una barberia di via Arcangelo Ghisleri, era seduto sulla sedia quando il killer è entrato. Volto coperto, ha esploso 12 colpi di pistola verso il ragazzo ed è uscito, è fuggito nell'auto di un complice che lo stava aspettando. L'omicidio si è consumato davanti al titolare e a un altro cliente, rimasti illesi: l'obiettivo dell'agguato era sicuramente il 29enne, la cui presenza potrebbe essere stata segnalata da un "filatore", un complice degli assassini che potrebbe aver riferito la sua posizione.

Camillo Esposito, il 29enne ucciso a Scampia sabato 7 settembre
Camillo Esposito, il 29enne ucciso a Scampia sabato 7 settembre

Sul corpo i tatuaggi di Riina e Messina Denaro

Sull'omicidio indaga la Squadra Mobile della Questura di Napoli, diretta da Giovanni Leuci. Il 29enne aveva precedenti per reati contro il patrimonio, per rapina e porto abusivo di armi, ma fino ad ora non era emerso un suo collegamento con la criminalità organizzata. Potrebbe, però, essersi avvicinato negli ultimi tempi a uno dei clan locali o, al contrario, potrebbe aver tentato di ritagliarsi un proprio spazio, attirandosi la ritorsione di chi gestisce il traffico di droga nella zona. Secondo le informative avrebbe frequentato diversi personaggi vicini al clan della Vanella Grassi.

Il particolare dei tatuaggi viene ritenuto di interesse investigativo: le figure che il ragazzo ha scelto di portare sulla pelle (reali o di finzione) sono tutte riconducibili ad un certo ambiente e subito riconoscibili; insieme a Messina Denaro e a Riina, tatuati sul torace, il volto che si vede nelle foto sul braccio destro potrebbe essere quello del superboss Raffaele Cutolo. Non mancano poi gli altri riferimenti alla malavita, come il kalashnikov.

Il Prefetto: "Omicidio non offuschi la primavera di Scampia"

Dopo l'agguato il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato per questa mattina una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Sulla possibilità che l'omicidio possa essere inquadrato in una nuova faida, ha commentato:

Al momento si tratta di episodi certamente cruenti, che preoccupano, ma che sono isolati e che riguardano situazioni singole. È facile vedere, se guardiamo gli ultimi episodi, che non vi è un'intelaiatura organizzativa che spinge verso una determinata lettura. Su ogni episodio che sta accadendo c'è una grande attenzione da parte di tutti. Scampia oggi vive una sua fase di rinnovata primavera, ci sono tante iniziative in corso e non vorremmo che questo episodio possa offuscare tutto ciò che di buono si sta facendo

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