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Ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata, dopo un anno parte processo per la morte di Maurizio Cerrato

Partirà il 7 aprile, dopo un anno, il processo per la morte di Maurizio Cerrato, ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata (Napoli).
A cura di Nico Falco
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Maurizio Cerrato e la figlia Maria
Maurizio Cerrato e la figlia Maria

Giovedì prossimo, 7 aprile, ci sarà la prima udienza del processo per la morte di Maurizio Cerrato, ucciso per un parcheggio lo scorso 19 aprile a Torre Annunziata, in provincia di Napoli: l'uomo, 61 anni, custode del Parco Archeologico di Pompei, era intervenuto in difesa della figlia, aggredita da una famiglia che pretendeva che la ragazza non lasciasse l'automobile in un tratto di strada pubblica considerato dagli aggressori il proprio parcheggio privato.

In manette per quell'omicidio erano finiti Antonio e Francesco Cirillo, Giorgio e Domenico Scaramella, raggiunti da un provvedimento di fermo eseguito dai carabinieri quattro giorni dopo, il 23 aprile. Nel ricostruire quell'aggressione la Procura di Torre Annunziata aveva parlato di "una vera e propria spedizione punitiva": Cerrato era stato prima colpito con un cric al volto e poi, in quattro, lo avrebbero tenuto fermo mentre lo accoltellavano al petto davanti alla figlia. Da successivi accertamenti è emerso che quel tratto di strada era considerato proprietà privata da molti anni; circostanza che Fanpage.it ha verificato anche grazie allo storico delle fotografie di Google Maps: nelle immagini si vede che da oltre dieci anni davanti a quell'abitazione il parcheggio di altre automobili veniva impedito piazzando sedie o vasi, in modo che soltanto il "proprietario" potesse lasciare l'automobile.

Il Comitato liberazione dalla camorra: "Flashmob davanti al Tribunale"

Per il giorno dell'avvio del processo il Comitato liberazione della camorra ha annunciato un presidio davanti al Tribunale di Torre Annunziata, per mostrare vicinanza alla famiglia Cerrato e, al tempo stesso, ricordare che quella morte è scaturita dalla difesa di un diritto negato. Ecco la nota diffusa dal Comitato:

Lanciamo un appello alla Torre Annunziata degli onesti a ritrovarsi giovedì prossimo davanti al tribunale a fianco della famiglia di Maurizio Cerrato nel giorno in cui inizia il processo contro gli assassini del povero Maurizio, ucciso per difendere un diritto di tutti noi. L’omicidio ha rappresentato uno spartiacque nella storia della città, allo stesso modo riteniamo che il processo presso il Tribunale di Torre Annunziata degli accusati di quel brutale omicidio debba rappresentare uno spartiacque nella società civile che si schiera contro la camorra è la sua cultura di morte. Il prossimo 7 aprile, in occasione della prima udienza al processo, il Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare Area Sud di Napoli sarà presente con un flashmob davanti alla sede del Tribunale.

Dobbiamo essere in tanti, metterci la faccia e chiedere verità e giustizia. Tania, Maria Adriana e Andrea non devono essere lasciate sole. Una delegazione del Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare Area Sud di Napoli sarà in aula, saremo la loro scorta civica. L'intera città, le istituzioni, la società civile devono schierarsi e abbracciare la famiglia Cerrato. O si è contro la camorra, o si è complici della camorra. Ci auguriamo che il Comune di Torre Annunziata, rappresentato dal Commissario prefettizio, confermi la costituzione di parte civile della città nel procedimento penale contro gli imputati accusati dell'omicidio di Maurizio Cerrrato: un marito, un padre, un cittadino che non si è girato dall'altra parte.

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