Ucciso e fatto a pezzi a Giffoni, il panettiere denunciato per maltrattamenti dalla moglie 7 anni fa
Era stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti 7 anni fa Ciro Palmieri, il panettiere di 43 anni ucciso e fatto a pezzi a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Ad ucciderlo, secondo la Procura di Salerno, sarebbe stata la moglie Monica Milite, insieme al figlio Massimiliano, 20enne, e ad un altro figlio di 15 anni, sotto gli occhi "sbigottiti e attoniti" del fratellino di 11 anni. I tre sono da oggi in stato di fermo d'indiziato di delitto, in quanto ritenuti responsabili di omicidio volontario aggravato – anche dalla crudeltà dell'azione – e di occultamento di cadavere.
Il corpo ritrovato a pezzi in un dirupo
Palmieri era scomparso nel nulla la sera del 29 luglio. La moglie aveva fatto denuncia per la scomparsa ai carabinieri il giorno dopo e si era rivolta anche alla trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto, lanciando un appello per ritrovarlo. Il corpo del panettiere è stato ritrovato oggi pomeriggio, a 20 giorni dalla denuncia, in un dirupo della strada provinciale 25 che collega il comune dei Picentini a Serino, in provincia di Avellino. Recuperato dai vigili del fuoco e dagli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico della Campania. La salma era in una zona impervia al di sotto strada provinciale 25 che collega Giffoni V.P. con Serino, poco lontano dalla località Carbonara.
Le operazioni si sono svolte in sinergia con i Vigili del Fuoco, i Carabinieri ed il Soccorso Montano Dedalo di Giffoni V.P., e sono iniziate nelle prime ore di questa mattina a seguito dell’autorizzazione del magistrato al recupero della salma. Sono stati proprio i tre indagati ad indirizzare gli investigatori in località "Pettine". Secondo quanto riportato dal Tg1, nell'edizione di stasera, 19 agosto 2022, Palmieri sarebbe stato denunciato per maltrattamenti dalla moglie 7 anni fa.
I carabinieri insospettiti dalla mano fasciata della moglie
I carabinieri fin dall'inizio hanno avuto dei sospetti sulla scomparsa di Palmieri. Tra gli elementi finiti nel mirino degli investigatori anche una fasciatura alla mano che la moglie aveva al momento della denuncia. Le indagini sono poi proseguite, affidate ai militari della Stazione di Giffoni Valle Piana, coordinati dal capitano Graziano Maddalena. Dopo la denuncia è stata ispezionata la casa della famiglia, in via Marano, dove è stato sequestrato il video ripreso dalle telecamere interne di videosorveglianza. Immagini che sarebbero state sovrascritte, ma che i carabinieri con l'aiuto di un tecnico sono riusciti a recuperare.
Nel video immagini "agghiaccianti e cruenti"
Immagini definite dai procuratori di Salerno, ordinario e minorile, "agghiaccianti e cruente" e che hanno chiarito la dinamica di quanto avvenuto, anche se il movente resta ancora da definire. I Palmieri erano originari di Salerno e vivevano da qualche anno a Giffoni. Secondo le prime ricostruzioni, l'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite, nel pomeriggio del 29 luglio scorso. Palmieri sarebbe stato colpito da moglie e due figli armati di coltelli. Gli aggressori si sarebbero accaniti sul corpo anche mentre era "inerte a terra". Nel video viene poi ripresa l'amputazione di una gamba della vittima, che viene messa in una busta di plastica. Quest'ultima è stata ritrovata poi accanto al corpo nel dirupo.
Disposta l'autopsia sul cadavere
La Procura intanto ha disposto l'autopsia sul corpo del panettiere 43enne, che si terrà mercoledì e sarà eseguita dal medico legale Gabriele Casaburi. . Mentre nelle prossime ore saranno interrogati gli indagati, assistiti dall'avvocato Damiano Cantalupo. Potranno emergere ulteriori elementi per aiutare a capire cosa sia accaduto e a definire le eventuali responsabilità.