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Ucciso dall’ex della compagna perché violento: svolta nell’omicidio di Raffaele Balsamo ad Afragola

Un 48enne indagato per la morte di Raffaele Balsamo, ucciso a colpi di pistola ad Afragola il 1° giugno 2022: avrebbe sparato dopo una lite nata per “difendere” la sua ex.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Svolta nell'omicidio di Raffaele Balsamo, il 38enne ucciso a colpi di pistola il 1° giugno 2022 ad Afragola: un 48enne di Cardito è ora accusato dell'omicidio ed è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare mentre si trova già in carcere per un altro procedimento giudiziario a suo carico. Sarebbe lui, secondo gli inquirenti, ad aver esploso i colpi di pistola che ucciso Raffaele Balsamo un anno fa: si tratterebbe di un regolamento di conti tra i due. La vittima, infatti, sarebbe stata il compagno della ex del 48enne, che avrebbe agito così dopo una violenta lite con l'altro uomo, nata dal fatto che la donna sarebbe stata vittima di presunti maltrattamenti da parte del nuovo fidanzato. Una vicenda delicata quella ricostruita dagli inquirenti al termine di un anno di indagini.

Il rapporto tra vittima e presunto assassino

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima (che al momento dell'omicidio si trovava agli arresti domiciliari per rapina) sarebbe stato legato sentimentalmente ad una donna che, in passato, lo era stata con il presunto assassino. Nuovo rapporto che però sarebbe peggiorato con continue liti, particolarmente violente: particolari che sarebbero giunti all'indagato, che si sarebbe così presentato proprio per "affrontare" la questione. Ne sarebbe nata così una violenta colluttazione sotto casa della vittima, ripresa anche da alcune telecamere esterne, dove ad avere la peggio sarebbe stato proprio l'ex compagno che, secondo gli inquirenti, pochi minuti dopo sarebbe tornato sul posto armato, facendo fuoco contro l'uomo, uccidendolo.

Incastrato da tracce di Dna

Le indagini hanno avuto una svolta quando, sul braccialetto della vittima, è stato estratto il Dna dell'indagato: fondamentali le indagini del Ris di Roma per sequenziare le tracce sul reperto. Inoltre, dall'analisi dei tabulati, è emerso come l'indagato si trovasse sul posto sia durante la lite, sia durante l'omicidio. Si indaga anche su un'altra persona, presente al momento della lite e ripreso dalle telecamere: sarebbe già stato identificato, ma è in fase di definizione il suo ruolo nella vicenda, così come si cerca di capire dove fosse custodita l'arma utilizzata per il delitto.

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