Ucciso con un proiettile alla testa dall’amico, domani Renato Caiafa davanti al gip
Si terrà domani, martedì 12 novembre, l'udienza di convalida del fermo emesso nei confronti di Renato Caiafa, il 19enne accusato di possesso e ricettazione di una pistola, l'arma da cui è partito il proiettile che ha ucciso l'amico 18enne Arcangelo Correra nella notte del 9 novembre in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali, nel centro storico di Napoli.
Il giovane fermato: "Colpo partito per errore"
Il ragazzo, che si è costituito in Questura poche ore dopo la tragedia su impulso di una zia, è stato anche denunciato a piede libero per omicidio colposo: secondo la sua versione, su cui sono in corso accertamenti, il colpo sarebbe partito per errore mentre il giovane e gli amici maneggiavano l'arma. La pistola, una calibro 9 con matricola abrasa, sarebbe stata trovata poco prima sullo pneumatico di un'automobile parcheggiata nella zona.
Ad accompagnare Correra in ospedale erano stati gli stessi amici, tra cui Caiafa che subito dopo si era poi dileguato, salvo poi tornare sui suoi passi e presentarsi in via Medina. Il 19enne era arrivato al Pronto Soccorso in condizioni disperate, poco prima delle 11 i sanitari ne hanno constatato il decesso.
Le indagini sulla pistola
La provenienza dell'arma è uno degli aspetti su cui stanno indagando gli investigatori: l'obiettivo è capire se effettivamente è stata trovata pochi istanti prima della tragedia o se, al contrario, Caiafa e i suoi amici fossero già in possesso della pistola e come se la fossero procurata. Sul luogo della tragedia è stato trovato anche un proiettile integro, che però non risulta compatibile con l'arma utilizzata in quanto di calibro diverso.
Il provvedimento di fermo era stato emesso sabato sera dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli (dirigente Giovanni Leuci). Caiafa si trova ora nel carcere di Poggioreale, domattina comparirà davanti al gip difeso dall'avvocato Giuseppe De Gregorio.