Ucciso alla vigilia di Capodanno ad Afragola, un arresto: il killer tra la folla a volto scoperto
Luigi Mocerino, ucciso la sera del 31 dicembre scorso ad Afragola, in provincia di Napoli, sarebbe stato ammazzato perché si sarebbe rifiutato di versare una quota al gruppo criminale del "Gelsomino" sui guadagni della piazza di spaccio che gestiva e perché si sarebbe avvicinato al gruppo rivale, i Sasso-Parziale con base nel rione Salicelle. Ricostruzione dei carabinieri, che per quell'agguato, messo a segno tra la folla della vigilia di Capodanno, hanno questa mattina arrestato il 46enne Salvatore Puzio.
Agguato ad Afragola alla vigilia di Capodanno
Quella sera Mocerino, 38 anni, era stato ammazzato lungo via Domenico Mocerino con quattro colpi di pistola. Erano le 18.20 circa, negozi ancora aperti e folla per strada per le ultime spese del Capodanno. Il killer, che aveva agito da solo, aveva aperto il fuoco senza scendere dallo scooter, incurante della presenza di molte persone in strada e a volto scoperto. Secondo i militari la vittima sarebbe stata seguita: il sicario l'avrebbe "agganciata" lungo le strade di Afragola mentre era in auto e, in sella a un Sh e con un revolver in tasca, l'avrebbe seguita fino a via Mocerino, aspettando il momento giusto per colpire. Occasione che si sarebbe concretizzata quando l'uomo è uscito dal veicolo.
Lo scontro col gruppo delle Salicelle
La vittima aveva precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, particolare che aveva portato gli inquirenti a indagare nel mondo del narcotraffico. Secondo quanto successivamente ricostruito, tesi che ha poi portato alla misura cautelare in carcere eseguita oggi dall'Arma, Mocerino si sarebbe avvicinato al gruppo delle Salicelle e avrebbe iniziato a spacciare stupefacenti col placet di Gaetano Sasso, dal quale comprava la droga e al quale versava già una "settimana"; nell'ottobre 2020, però, sia Sasso sia Parziale erano stati arrestati ed era quindi venuta meno la protezione sul territorio per Mocerino. A portare all'omicidio sarebbe stata una precedente lite con Puzio, ritenuto legato al clan Moccia, dovuta al rifiuto di pagare la tangente sulla droga venduta.