Ucciso a 14 anni, l’assassino condannato a 8 anni di carcere dopo 6 processi in un decennio

Condannato a 8 anni di carcere Agostino Veneziano, ritenuto responsabile dell'omicidio di Emanuele Di Caterino, il 14enne ucciso il 7 aprile del 2013 in piazza Bellini, ad Aversa: all'epoca dei fatti, Veneziano, che oggi ha 27 anni, non era ancora maggiorenne. Paola Correra, sostituto procuratore generale di Napoli, aveva chiesto per lui lo scorso 29 giugno una condanna a dieci anni. Si tratta del sesto processo in dieci anni, ma quasi certamente nei prossimi mesi arriverà anche il settimo, con il probabile ricorso alla Corte di Cassazione. Amalia Iorio, la madre di Emanuele Di Caterino, però non ci sta: e torna ad invocare, come da dieci anni a questa parte, la pena dell'ergastolo per l'uomo ritenuto colpevole dell'assassinio del figlio.
"Io il mio ergastolo l'ho già avuto, lo avrebbe dovuto avere anche l'assassino di mio figlio", ha commentato ieri ai cronisti. Una condanna che arriva nel giorno in cui, poco distante da Aversa, si celebravano i funerali di Giuseppe Turco, il 17enne di Villa Literno accoltellato a Casal di Principe. E, mentre il pensiero va all'ennesima giovane vita stroncata dalla violenza, ha aggiunto: "Non mi fermerò fino a quando non andrà in carcere, perché lo merita". Agostino Veneziano, infatti, è ancora oggi libero, dopo un lungo iter giudiziario che ha visto alternarsi assoluzioni e condanne.
Il primo processo avvenne nel 2014, un anno dopo l'omicidio di Emanuele Di Caterino, quando il giudice monocratico del tribunale dei minori lo condannò a 15 anni: verdetto che la Corte d'Appello annullò, perché venne contestata la composizione monocratica del tribunale (ovvero, presieduto da un solo giudice, ndr) e fu deciso che il processo dovesse svolgersi davanti ad un tribunale in composizione collegiale. Dopo il nuovo processo di primo grado, arrivò la condanna ad 8 anni, poi aumentata a 10 anni in Appello. Ad inizio 2023, la Corte di Cassazione ha annullato tutto, rinviando ad una nuova sezione della Corte di Appello di Napoli, chiamata a motivare meglio sulla non concessione della legittima difesa che gli avvocati di Veneziano invocavano: e ieri, la nuova condanna ad 8 anni.