Uccise la madre nel Casertano, assolto: incapace di intendere e di volere
La Corte di Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha assolto Francesco Plumitallo, il 30enne che nello scorso novembre strangolò la madre, la 55enne Patrizia Lombardi Vella, detta Rosa, nella loro abitazione di Capodrise, in provincia di Caserta: il giovane è stato giudicato incapace di intendere e di volere al momento dell'omicidio, quindi per i giudici "il fatto non costituisce reato".
Plumitallo, hanno disposto i giudici, dovrà rimanere due anni in una Rems, ovvero una struttura sanitaria per autori di reato affetti da disturbi psichici e ritenuti socialmente pericolosi. La corte (presidente Roberto Donatiello) ha recepito la richiesta degli avvocati difensori dell'imputato, Raffaele e Gaetano Crisileo, che nella loro arringa avevano chiesto l'assoluzione per incapacità di intendere e di volere al momento dell'omicidio e il trasferimento in una Rems. Nel corso dell'incidente probatorio erano stati ascoltati lo psichiatra Raffaele Sperandeo, perito del giudice, successivamente Giovanni D'Angelo, consulente della difesa, ed entrambi avevano concluso che Plumitallo, affetto da schizofrenia, in quei momenti del 14 novembre 2023 era completamente infermo di mente.
Quella mattina il 30enne, che si trovava in casa con la madre, chiamò la Polizia e uno zio dicendo di avere ucciso la donna, versione che poi venne ripetuta al pm Giacomo Urbano; il ragazzo aveva sostenuto di avere agito in preda ad uno stato confusionale dovuto alla mancanta assunzione delle medicine gli erano state prescritte dai medici del Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl di Caserta, presso cui era in cura. Attualmente il giovane si trova ristretto nell'articolazione psichiatrica del carcere di Santa Maria Capua Vetere.