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Uccisa e bruciata per una carta prepagata: ergastolo al compagno di Ylenia Lombardo

Ergastolo al 39enne che, nel 2021, aveva ucciso la 33enne Ylenia Lombardo nella loro abitazione di San Paolo Belsito (Napoli) e dato fuoco all’appartamento.
A cura di Nico Falco
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È stato condannato all'ergastolo, con due mesi di isolamento diurno, Andrea Napolitano, il 39enne che uccise a calci e pugni la compagna 33enne Ylenia Lombardo a San Paolo Belsito, nel Napoletano, e dopo l'omicidio diede fuoco al corpo. La sentenza è stata emessa oggi, 20 marzo, nel Tribunale di Nola; l'avvocato dell'imputato, Sabato Saviano, ha annunciato di voler ricorrere in appello dopo aver letto le motivazioni della condanna. Il processo si è svolto con rito abbreviato. I familiari della ragazza si sono costituiti parte civile, rappresentati dagli avvocati Umberto Nappi e Antonio Maffettone.

Il corpo di Ylenia Lombardo venne rinvenuto nel pomeriggio del 5 maggio 2021, intorno alle 17, in un appartamento di via Ferdinando Scala. I Vigili del Fuoco erano intervenuti presso l'abitazione per un incendio ma, durante la messa in sicurezza, avevano scoperto il corpo della donna originaria di Pago del Valle di Lauro. Le condizioni del cadavere, e altri elementi emersi durante l'ispezione nella casa, avevano portato gli inquirenti a propendere per l'ipotesi dell'omicidio. La ragazza si era trasferita nel piccolo comune del Napoletano da circa un anno, lavorava come badante e collaboratrice domestica.

Il suo convivente, Napolitano, all'epoca già in cura presso un centro di igiene mentale, era stato rintracciato dai carabinieri di Castello di Cisterna poco dopo la scoperta del corpo, era nella piazza del paese. L'uomo aveva finito col confessare. Aveva  raccontato di avere aggredito la compagna perché non trovava una carta prepagata che conteneva circa 15mila euro e credeva che l'avesse presa lei; l'aveva lasciata esanime a terra, aveva dato fuoco alla camera da letto e aveva chiuso la porta dell'appartamento. Dopo l'omicidio, aveva detto, era andato a comprare un altro giubbotto simile a quello che indossava e che si era rotto durante l'aggressione. I carabinieri avevano trovato le sue scarpe, sporche di sangue, sul terrazzo dell'abitazione e tracce ematiche erano state rinvenute sui suoi pantaloni e sui pedali della sua bicicletta.

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