Uccisa con un coltello nel petto a Vallo della Lucania, fermato un uomo
Un uomo di circa 60 anni è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per la morte di Francesca Galatro, la trans di 66 anni uccisa ieri a Vallo della Lucania, in provincia di Salerno. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Vallo della Lucania, diretta dal procuratore Antonio Ricci, dopo le indagini della compagnia locale dei carabinieri, guidata dal capitano Annarita D'Ambrosio; dovrà essere valutato dal gip per la convalida. Il sessantenne avrebbe fornito agli inquirenti una parziale ammissione in sede di interrogatorio in presenza del suo legale; dietro il brutale omicidio ci sarebbe un movente di natura passionale.
La vittima era originaria di Buonabitacolo, piccolo centro del Salernitano, era laureata in ingegneria e aveva lavorato come insegnante e per anni aveva accudito una donna anziana. Da tempo era ospite di una casa di accoglienza che si trova nel grosso centro del Cilento ed è gestita dal Piano di Zona S8; il Comune di Vallo ne aveva disposto la chiusura per l'emergenza coronavirus e la 66enne avrebbe dovuto lasciare la struttura in questi giorni insieme a una decina di altri ospiti, tra cui una famiglia.
A trovare il corpo è stata una dipendente. La 66enne era distesa sul suo letto, in una pozza di sangue, con un coltello conficcato nel petto. Erano stati chiamati i soccorsi, ma i medici non avevano potuto fare nulla per salvarla: al loro arrivo era già morta, probabilmente il decesso risaliva alla notte o comunque a diverse ore prima. I carabinieri inizialmente non avevano escluso nessuna ipotesi, compresa quella seppur poco probabile del suicidio. L'area dove è stato rinvenuto il corpo è stata sottoposta a sequestro.
Successivamente, però, le indagini hanno portato all'uomo che poi è stato fermato con l'accusa di omicidio. La salma, dopo i rilievi del caso, era stata trasferita all'obitorio dell'ospedale San Luca per l'autopsia.
