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Tubercolosi in un centro migranti irpino, il sindaco: “Solo un caso, niente allarmismo”

Un caso di tubercolosi all’interno del centro migranti di Pietradefusi, in provincia di Avellino. Il sindaco: “Nessun ulteriore caso, nessuna isteria”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Dopo l'allarmismo scattato in massima parte sui social, è arrivata la risposta ufficiale: non ci sono altri casi di tubercolosi nel centro migranti di Pietradefusi, in provincia di Avellino. Lo ha spiegato il sindaco Gaetano Musto, che in un video ha spiegato che al momento c'è stato un solo caso del genere, e riguarda una persona ricoverata nel reparto di malattie infettive dell'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. "Invito la popolazione a non fare isteria", ha aggiunto Musto, "e ricordo che noi tutti siamo vaccinati contro questa malattia infettiva". L'unico ricoverato è attualmente sotto osservazione nel nosocomio di contrada Amoretta, nel capoluogo irpino.

La paura era scattata dopo che erano state prese misure straordinarie per contrastare la possibile diffusione della malattia. "A seguito comunicazione da parte dell'ASL di Avellino, il Sindaco, a scopo cautelativo, ha emesso l'ordinanza Sindacale, Urgente e Contingente in materia Sanitaria", si legge sui profili social del Comune di Pietradefusi, che ordinava "il divieto di contatto senza adeguati dispositivi sanitari di sicurezza con i cittadini stranieri ospiti del centro di accoglienza straordinaria per migranti di via Roma, alla frazione Dentecane", ma anche con gli operatori dello stesso, così come disposto il divieto di allontanamento degli ospiti della stessa struttura. "Allontanamento in termini legali significa: andarsene, ovvero lasciare il comune, non andare in giro", aveva spiegato il comune, "Non possiamo limitare la libertà delle persone. Chiariamo che son gli esercenti a dover fare rispettare l'ordinanza".

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