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Truffe agli anziani in forte aumento d’estate: finti nipoti arruolati anche fra i minorenni

Da giugno a Ischia e Procida 5 arresti e 10 denunce grazie all’allarme lanciato dalle vittime, recuperati quasi 20mila euro di refurtiva.
A cura di Nico Falco
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Soltanto tra Ischia e Procida, a partire da giugno, ne sono state sventate 15, tradotte in 10 denunce a piede libero e 5 arresti. E poi ce ne sono ancora a decine, sparse su tutto il territorio: i dati delle forze dell'ordine mostrano che il fenomeno delle truffe agli anziani non risparmia praticamente nessun angolo, dai capoluoghi alle città più "turistiche". Ma con dei picchi registrati nel periodo estivo, probabilmente legati al fatto che le città si svuotano ed è più facile individuare potenziali vittime sole.

Minorenni ingaggiati come "finti nipoti"

Sulle due isole del Golfo di Napoli i carabinieri hanno recuperato e restituito alle vittime 19.650 euro negli ultimi due mesi e mezzo. L'ultimo caso è quello di un 18enne di Secondigliano, incensurato, che aveva contattato una donna di Procida e le aveva detto di avere un pacco urgente da consegnare per il nipote in difficoltà. La vittima ha acconsentito ma, chiusa la telefonata, ha chiamato i militari. Che hanno bloccato il ragazzo appena fuori dall'abitazione, ancora con la busta con dentro 1.600 euro in contanti.

Vicenda praticamente identica, epilogo compreso, a quella accaduta soltanto poche ore prima a Ischia: in quel caso l'anziana aveva finto di cascarci e aveva chiamato il 112; il truffatore, 17 anni, è stato bloccato e denunciato. E qui l'altro particolare che emerge dalle operazioni di polizia: l'età dei truffatori si è fortemente abbassata, non mancano i casi in cui il "finto nipote" ha anche 16 anni o meno. Il motivo, probabilmente, è parte integrante della messinscena della truffa: facce così giovani sono sicuramente più rassicuranti agli occhi della vittima.

Come funziona la truffa del pacco agli anziani

Il numero delle denunce è negli ultimi tempi fortemente aumentato, soprattutto per via delle campagne informative e di sensibilizzazione messe in campo dai carabinieri.  Il modus operandi dei truffatori segue un copione che resta sostanzialmente lo stesso: la vittima, scelta preferibilmente tra anziani che vivono da soli e in luoghi isolati, viene contattata telefonicamente e le vengono chiesti dei soldi per evitare dei problemi ad un familiare.

Solitamente i criminali fingono di essere un fantomatico nipote: il rapporto di parentela, stretto ma non come quello di un figlio, permette di essere abbastanza vaghi e di arricchire la storia con le informazioni che la stessa vittima potrebbe dare durante la conversazione.

Si fa leva sulla preoccupazione: quel denaro, spiegano, serve per evitare il carcere, pagare l'ospedale o per comprare un oggetto indispensabile. E, a seconda delle versioni, dicono che a ritirarli passerà un corriere, un avvocato, un perito assicurativo o un maresciallo dei carabinieri. Tutto, naturalmente, falso. Di vero restano le grosse somme che i criminali riescono a strappare alle vittime: migliaia di euro in contanti, spesso i risparmi di una vita, se non i gioielli di famiglia.

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