Truffe agli anziani con la tecnica del finto incidente: 5mila telefonate al giorno per convincere le vittime

Un call center dedicato, che faceva partire anche fino a 5mila telefonate al giorno pur di trovare una vittima e convincerla a pagare; per raggiungere lo scopo, la telefonata poteva durare anche un'ora. Questi i dettagli dell'operazione della Polizia di Stato che ha portato a 77 misure cautelare – 22 persone sono finite in carcere – tra Napoli e Caserta, una intera banda dedita alle truffe ai danni di persone anziane in tutta Italia, sgominata nelle scorse ore.
Stando a quanto emerso dall'attività investigativa – che ha preso il via dopo una truffa consumata ai danni di un'anziana, a Genova, nel giugno del 2023 – il gruppo criminale agiva con la ormai tristemente nota tecnica del finto incidente: come si evince da un audio rilasciato dagli inquirenti, uno dei malviventi telefonava alla vittima designata, fingendosi un appartenente alle forze dell'ordine e paventando il coinvolgimento di un parente in un incidente stradale; se l'anziano voleva evitare guai giudiziari per il parente, doveva pagare.
Le indagini hanno così rivelato anche la composizione della banda criminale, formata da telefonisti esperti, che erano incaricati di raggirare le vittime, e da trasfertisti, almeno 7 pattuglie di truffatori, che dalle basi di Napoli e Aversa dovevano poi raggiungere fisicamente la vittima per ritirare il denaro.
"Si presentavano come appartenenti alle Forze dell'ordine o avvocati e cercavano di farsi consegnare del denaro o dei beni preziosi dall'anziano raggirato per evitare l'arresto o la denuncia di un parente stretto che si raccontava avesse provocato un grave incidente, una sorta di cauzione che in Italia, però, non esiste" ha raccontato Carlo Bartelli, capo della Squadra Mobile della Questura di Genova.