Truffa bonus Covid, si fingevano allenatori e collaboratori sportivi, 100 indagati nel Casertano
Organico gonfiato con assunzioni fittizie per accedere al bonus collaboratori sportivi, conseguente pioggia di fondi erogati. È la truffa che avrebbe escogitato, secondo le risultanze investigative della Guardia di Finanza, una associazione dilettantistica di Macerata Campania, in provincia di Caserta: le indagini, avviate nel 2021 sotto il coordinamento della Procura di Napoli, hanno portato al sequestro di 400mila euro e all'iscrizione nel registro degli indagati di un centinaio di persone.
La frode sarebbe stata organizzata proprio per mettere le mani sui fondi del bonus, introdotto nel marzo 2021 e che prevedeva una indennità per i collaboratori che, a causa della pandemia, avessero cessato o ridotto l'attività nel 2019 o nel 2020; gli scaglioni previsti erano tre: 1.200 euro per compensi inferiori ai 4mila euro, 2.400 per compensi compresi tra i 4mila e i 10mila euro e 3.600 euro per quelli superiori ai 10mila euro.
Nel caso dell'associazione del Casertano, hanno ricostruito gli inquirenti, i dipendenti erano tali solo sulla carta. Ci sarebbe stato una sorta di reclutamento tra amici, parenti e conoscenti, con una valanga di assunzioni con ruolo di segreteria, di allenatore, di massaggiatore o collaboratore. A gestirlo sarebbero stati il presidente dell'associazione sportiva e A. C., classe 1988, genitore di tre frequentatori dei corsi di calcio.
E tutte le assunzioni sarebbero state retrodatate, in modo che risultasse che il rapporto di lavoro fosse cominciato tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, anche in periodi di pieno lockdown. In modo che, insomma, venissero soddisfatti i requisiti per il bonus. Le attività non sarebbero mai state svolte mentre i fondi erogati sarebbero stati divisi a metà tra il presidente e il finto dipendente.
