Truccano i conti per ottenere aiuti Covid destinati alle aziende: nei guai imprenditori e commercialista
La Guardia di Finanza di Salerno ha sequestrato ad un'azienda edile di Cava dei Tirreni soldi e titoli per circa 55mila euro, ricevuti a fondo perduto dallo Stato con il decreto "Rilancio". La misura, approvata a maggio 2020 dal Governo, è uno strumento di sostegno per chi ha visto crollare il proprio fatturato nello scorso anno a causa della pandemia da Covid-19. Dopo aver certificato la diminuzione delle entrate, si ha diritto ad un finanziamento commisurato alla perdita subita, senza obbligo di restituzione.
Per certificare tale crisi, l'azienda in questione ha "gonfiato" i conti del 2019 con una fattura falsa di oltre 300mila euro. Ideatore della truffa il revisore dei conti dell'impresa, di cui sono stati denunciati i due titolari e il commercialista e che, come rappresentante legale, aveva un mero prestanome, oggi irreperibile.
Dopo alcuni accertamenti bancari, le Fiamme Gialle della Compagnia di Cava dei Tirreni, coordinati dal sostituto procuratore Davide Palmieri, hanno portato a galla il tutto. I tre denunciati, tutti cavesi, avevano già investito i soldi ricevuti illegalmente dallo Stato in attività parallele, comunque riconducibili alla stessa azienda edile; sono stati trovati anche diversi bonifici ricevuti dal contabile, cervello della truffa. Al termine delle indagini, su disposizione della Procura di Nocera Inferiore, i finanzieri hanno così sequestrato ai responsabili beni per 55mila euro, l'intera somma che avevano percepito.