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Tre rapine in un mese, vestiti cambiati subito dopo: in carcere tre giovanissimi

Tre giovanissimi fermati dai carabinieri per tre rapine nel Casertano; si cambiavano d’abito subito dopo i colpi e usavano automobili rubate.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Nel giro di un mese si sarebbero resi responsabili di tre rapine, riuscite o tentate, ai danni di una banca, di un ufficio postale e di un centro scommesse. Tutti colpi con una tecnica ben collaudata: auto e targhe rubate, il cambio vestiti subito dopo i colpi in casa di uno di loro. Accuse che hanno portato al fermo per tre giovanissimi del Napoletano, identificati dai carabinieri all'esito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord: si tratta di un 20enne e un 19enne di Giugliano e di un 19enne di Villaricca.

Secondo gli inquirenti i tre, tutti maggiorenni, usavano come covo l'abitazione di uno di loro. Era lì che si riunivano, per indossare vestiti diversi, ed era lì che tornavano subito dopo i raid, per cambiarsi nuovamente ed eludere le indagini. Per spostarsi usavano delle auto rubate, che venivano recuperate dal proprietario dell'abitazione, a cui venivano apposte delle targhe diverse, anche quelle rubate.

Alla banda, ritengono gli inquirenti, sarebbero riconducibili la tentata rapina del 9 maggio 2023 in un ufficio postale di Capodrise (Caserta), la tentata rapina presso il centro scommesse "Kingbet" di Cesa del 13 maggio e la rapina consumata presso il Banco di Credito Popolare a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, il 31 maggio.

Le indagini, durante le quali gli spostamenti dei tre sono stati ricostruiti anche grazie all'acquisizione delle immagini di numerosi sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, hanno portato al fermo di indiziato di delitto nei confronti dei tre e a perquisizioni per altre due persone, eseguiti dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Aversa assieme ad altri reparti e al Nucleo cinofili di Chieti. Il 16 giugno il giudice, all'esito dell'udienza di convalida, ha disposto la misura cautelare in carcere per i 3 indagati.

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