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Cristina Frazzica, travolta sul kayak a Napoli

Folla commossa ai funerali di Cristina Frazzica a Voghera. Il parroco: “Abbiamo bisogno di fare giustizia”

Oggi l’ultimo addio alla 30enne ricercatrice morta a Napoli domenica scorsa. Ultimata la perizia sul kayak, nei prossimi giorni nuovi accertamenti sulla barca sequestrata.
A cura di Nico Falco
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Cristina Frazzica / foto Fb
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Sono stati celebrati questa mattina, 17 giugno, nel Duomo di Voghera i funerali di Cristina Frazzica, la ricercatrice 30enne travolta e uccisa da una barca mentre era in kayak al largo di Posillipo, a Napoli. L'autopsia sul corpo della ragazza era stata effettuata venerdì scorso, successivamente l'autorità giudiziaria aveva dato il placet per le esequie. Nella stessa giornata erano stati svolti gli accertamenti sull'imbarcazione sequestrata, mentre oggi sono ci sono stati quelli sul kayak: gli inquirenti sono alla ricerca di tracce e di danni che possano provare che a investire la canoa sia stato proprio il cabinato dell'indagato, nei prossimi giorni ci saranno ulteriori verifiche che riguarderanno anche l'altezza in acqua e la visibilità del conducente.

I funerali di Cristina Frazzica a Voghera

Oggi una folla commossa si è riunita nel Duomo per porgere l'ultimo saluto alla ragazza, i funerali sono stati accompagnati dalla banda Città di Voghera. In prima fila il sindaco, Paola Garlaschelli, e rappresentanze di associazioni come la Croce Rossa, in cui la ragazza aveva militato insieme alla sorella. "La famiglia ha sete di giustizia e tutti noi abbiamo bisogno di una giustizia che ci faccia conoscere la verità di ciò che è accaduto– ha sottolineato, durante l'omelia, don Cristiano Orezzi – sappiamo che questo ci serve ma non ci basta. Abbiamo bisogno che il cuore di tutti noi possa riempirsi del senso della giustizia, che è qualcosa che mi pare Cristina avesse ben presente in sé, a partire dai suoi studi, dal suo lavoro dedicato alla ricerca, dedicato al bene del prossimo". "Il nostro cuore – ha aggiunto il sacerdote – ha bisogno di essere guarito anche da un altro male, che è il rancore, la rivendicazione e l'odio. Preghiamo perché il nostro cuore guarisca da ogni sentimento malevolo, perché il nostro cuore possa essere più buono e possiamo così aiutarci, consolarci a vicenda, possiamo mettere la nostra vita gli uni al servizio della felicità degli altri".

L'incidente in mare a Posillipo

Cristina Frazzica viveva a Voghera, in provincia di Pavia; i suoi genitori si erano trasferiti lì molti anni fa da Taurianova (Reggio Calabria), ed erano tornati nella cittadina calabrese per far nascere lei e la sorella gemella. La 30enne si era trasferita a Napoli a novembre, per seguire le lezioni presso la PharmaTech della Federico II, nel polo didattico di Scampia. Domenica scorsa, 9 giugno, la 30enne era in kayak con un amico, un avvocato 33enne napoletano, quando è stata travolta da una imbarcazione; il giovane è rimasto illeso mentre lei è stata colpita dalle eliche e probabilmente è morta sul colpo. Per l'incidente è indagato il penalista napoletano Guido Furgiuele, che era stato già sentito dagli inquirenti la sera stessa: era stato lui che aveva soccorso il superstite. Il professionista ha fatto sapere di non essersi reso conto di nulla e di essere intervenuto dopo che uno dei suoi ospiti aveva visto un giovane che si sbracciava in mare, e da quest'ultimo avrebbe saputo dell'impatto, senza però poter pensare che l'imbarcazione che aveva travolto i due potesse essere la sua.

Le indagini sono condotte dalla Capitaneria di Porto e coordinate dalla Procura di Napoli. Venerdì è stata effettuata la perizia sul cabinato dell'indagato, oggi invece sono stati svolti gli accertamenti sulla canoa. La famiglia Frazzica si è affidata alla società Giesse Risarcimento Danni e al penalista Gianluca Giordano del Foro di Santa Maria Capua Vetere; come consulente di parte è stato incaricato il medico legale Maurizio Saliva.

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