Travolta dallo scooter al ristorante di via Tribunali, arrestato il figlio del boss
Tre arresti dalla squadra mobile per l'assalto della "paranza" al ristorante pizzeria Cala la pasta di via dei Tribunali avvenuto il 15 maggio scorso. Tra loro c'è anche il figlio del boss. Quella domenica, una moto a tutta velocità piombò sui tavolini dove erano seduti i clienti, travolgendo Veronica, la cameriera e moglie del titolare del ristorante, poi ricoverata in gravi condizioni al Cardarelli. E un altro turista argentino. La cosa più inquietante però fu quanto accaduto dopo, con l'arrivo di una 30ina di persone al locale che minacciarono titolari e avventori per dissuaderli dal denunciare quanto avvenuto e per portare via la moto, come poi avvenne. Episodi inquietanti, sui quali immediatamente sono scattate le indagini delle forze dell'ordine. Ieri il cerchio si è stretto attorno a tre persone, individuate dagli investigatori come responsabili di quei fatti.
I tre arrestati: c'è anche il figlio del boss
Gli agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, con la quale è stata disposta la misura della custodia in carcere a carico di Patrizio Bosti, 19enne, figlio di Ettore Bosti, soggetto già condannato con sentenza definitiva perché ritenuto intraneo al clan Contini, consorteria criminale confederata nella Alleanza di Secondigliano, unitamente ai clan Mallardo e Licciardi, e Giorgio Marasco, anche lui di 19 anni. I due, secondo gli investigatori, sarebbero gravemente indiziati dei reati di violenza privata e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis. 1 c.p. Ai domiciliari, invece, Gennaro Vitone, 21 anni, gravemente indiziato del reato di lesioni personali stradali con l’aggravante della fuga. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, contro il quale sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Minacce e violenze, tavolini lanciati contro i turisti
Il 15 maggio scorso, secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, Vitone a bordo di un motoveicolo, viaggiando ad elevata velocità per le strade cittadine, avrebbe investito Veronica, che stava svolgendo la propria attività lavorativa all’esterno del ristorante in via Tribunali ed un turista argentino, provocando lesioni gravissime e gravi. Per consentire la fuga al centauro ed assicurargli l’impunità, in suo aiuto sarebbe intervenuto un folto gruppo di soggetti che ha aggredito fisicamente e ha minacciato sia il titolare del ristorante, sia lo chef anche al fine di indurli a non presentare denuncia nei confronti del conducente del veicolo investitore e, anche mediante l’utilizzo di un’arma, i turisti argentini intervenuti in ausilio del loro amico ferito. Gli stessi, che cercavano di evitare che il motociclo a mezzo del quale era stato cagionato il duplice investimento stradale venisse prelevato, sono stati aggrediti anche mediante il lancio di tavolini e sedie. Nelle scorse ore, un altro episodio spiacevole per i clienti del ristorante, due ospiti sono stati rapinati, come denunciato dall'associazione di commericanti AForcella.
Ruotolo: "Denunciare paga sempre"
Sulla vicenda è intervenuto il senatore del Gruppo Misto, Sandro Ruotolo, che fin dall'inizio si è schierato a fianco delle vittime:
"Denunciare paga sempre – dice Ruotolo – A quasi un mese dai fatti sono state emesse tre ordinanze di custodia per quei componenti della paranza della camorra riconosciuti e denunciati dai titolari del ristorantino di Forcella Cala La Pasta e dai clienti che si trovavano a cena la sera del 15 maggio in via dei Tribunali. Assicurato alla giustizia il centauro che investì provocandole gravissime lesioni Veronica Carrasco, la moglie del titolare del locale e un turista argentino. Identificato anche parte del gruppo che intervenne per recuperare la moto e minaccio’ di morte intitolare di Cala La Pasta.
Rampolli dei clan dell’Alleanza di Secondigliano. Colpisce che tra gli arrestati ci sia Patrizio Bosti, 19 anni, figlio di Ettore e nipote omonimo del capo clan che è confederato nella Alleanza di Secondigliano. Lo Stato è più forte, noi siamo di più. Napoli dev'essere liberata dalla camorra. Grazie alla polizia di Stato e alla magistratura e grazie ai proprietari del ristorantino che hanno denunciato i camorristi. Saremo accanto a loro anche in Tribunale nel chiedere giustizia e condanne esemplari".