Trasporti, la carica dei privati sulla gestione dei bus: “Rischio aumenti e tratte cancellate”
Le aziende pubbliche per il trasporto in Campania non godono di ottima salute, ne è testimonianza la sequela di fallimenti arrivati negli ultimi anni. La società della Regione Campania, EAV, è al sola, come si vanta spesso il presidente Vincenzo De Luca, ad avere il bilancio in attivo. Una condizione che però non è bastata per garantire una gestione pubblica del trasporto su gomma nella provincia di Napoli. Proprio l'EAV infatti si è ritirata dalla gara d'appalto, lasciando un'unica azienda privata a presentare offerte. Ma il bacino della provincia di Napoli, che conta tra i 2,5 e i 3 milioni di utenti, è solo l'ultimo territorio in ordine di tempo a finire nelle mani dei privati per la gestione degli autobus di linea. Eppure Vincenzo De Luca aveva promesso un'azienda unica dei trasporti completamente pubblica, capace di gestire i bus su larga scala.
L'EAV si ritira, i bus della provincia di Napoli andranno ai privati
Il tentativo era stato fatto. L'EAV, guidata da Umberto De Gregorio aveva inizialmente deciso di partecipare alla gara d'appalto per la gestione del trasporto pubblico su gomma della provincia di Napoli insieme ad un'azienda privata, la Bus Italia. Ma al momento della presentazione dell'offerta ufficiale, l'azienda di proprietà della Regione Campania si è tirata indietro, lasciando solo la Bus Italia a concorrere per la gestione delle linee degli autobus della provincia di Napoli. Una condizione che potrebbe avere numerosi contraccolpi sia sull'utenza che sui lavoratori del settore. "Quello che è successo nella gara per la Provincia di Napoli per noi è stranissimo – spiega a Fanpage.it Alfonso Langella, segretario regionale della FIT – CISL – di fatto ora resta solo il privato, ed il privato fa business non servizio pubblico. Ad esempio, tutta una serie di tratte, in particolari orari, che prima andavano a garantire il trasporto pubblico essenziale, saranno tolte. Perché se io sono privato e quel servizio non me lo paghi, io non ho nessun interesse a perdere soldi". Dopo il rovinoso fallimento della CTP, l'azienda di proprietà della Città Metropolitana di Napoli, il servizio era stato affidato temporaneamente proprio ad EAV della Regione Campania. "Ora resta solo il privato – spiega Nino Simeone, presidente della Commissione Trasporti del Consiglio Comune di Napoli – il privato deve garantirsi i profitti, e può fare leva su due cose: l'aumento delle tariffe e l'abbassamento del costo del lavoro. E' una situazione che abbiamo già visto in Campania, il privato non migliora il servizio, il privato taglia". Sul piatto ci sono poi anche le condizioni del contratto di lavoro, che nonostante gli accordi di garanzia stipulati dai sindacati negli anni, vede di fatto i lavoratori passare da un'azienda pubblica ad una privata.
La lunga sequela di fallimenti e l'ingresso dei privati
Quello che sta per avvenire in Provincia di Napoli è già una realtà per altre città della Campania. La legge del 2016 infatti prevede una suddivisione delle gare d'appalto per il trasporto pubblico locale in lotti, in Campania ce ne sono 5, uno per Caserta, uno per Salerno, uno per Avellino e Benevento, uno per la Provincia di Napoli e infine quello per la città di Napoli, attualmente gestito da ANM. "Il passaggio dal pubblico al privato in Campania passa da una serie di fallimenti di aziende pubbliche – sottolinea Langella – abbiamo avuto il fallimento della CSTP a Salerno, prima ancora il fallimento di AMTS a Caserta, poi la chiusura di CTP perché non si reggeva più, di proprietà di Città Metropolitana di Napoli". Ed ora, con le nuove gare d'appalto, si arriverà ad un passaggio definitivo da pubblico a privato per molti territori. "A Caserta sembra che hanno presentato offerte una cordata di aziende private e la società pubblica AIR, a Salerno il servizio è già gestito dai privati con Bus Italia e SITA, che hanno ripresentato l'offerta, ed infine la provincia di Napoli in cui resta solo l'offerta di Bus Italia" spiega Simeone. Ma perché EAV si è tirata indietro? "EAV sostiene che da un loro studio i soldi messi a disposizione dalla gara d'appalto, non gli consentono di poter garantire il servizio – spiega Langella – i soldi sono pochi, sono quelli previsti nel 2016, ma intanto abbiamo avuto una pandemia globale e più di una guerra, con un aumento dei costi ed un abbassamento dell'utenza assolutamente notevole. Chi vincerà la gara poi dovrà venirci a spiegare come intende gestire il servizio, perché con quei soldi rischia di non far uscire nemmeno i bus dai depositi".
La promessa non mantenuta di De Luca: un'azienda unica di trasporto
Il Presidente della Regione Campania non perde occasione per sottolineare come tra i migliori risultati ottenuti nella sua amministrazione ci sia la gestione del trasporto pubblico. La Regione Campania in questi anni ha fatto notevoli investimenti, rispetto al passato, sul trasporto pubblico su gomma, a cominciare dall'acquisto di nuovi autobus. Ma il grande progetto annunciato a più riprese, riguardava la creazione di un'unica azienda pubblica per il trasporto regionale, da realizzare con la fusione di EAV e AIR le uniche due aziende pubbliche rimaste sui trasporti. Un progetto che nonostante i ripetuti annunci sembra essere fallito, a maggior ragione ora, con le gare d'appalto regionali chiuse ed una presenza delle aziende pubbliche, EAV e AIR, solo nei lotti minori. "Noi ce lo ricordiamo bene l'attuale governatore che aveva sposato la nostra tesi – spiega Langella – ovvero che per risparmiare soldi e per avere un servizio efficiente bisognava realizzare un'azienda unica dei trasporti completamente pubblica". Chi ricorda bene il progetto è sicuramente Nino Simeone che per 8 mesi è stato il consigliere con delega ai trasporti di Vincenzo De Luca. "Si era partiti con l'idea di costruire intorno ad EAV e AIR un'azienda pubblica unica, capace di partecipare alle gare e di garantire il servizio. Poi tutto si è sciolto come neve al Sole" ci spiega. Il progetto si è sciolto e arrivarono anche le dimissioni di Simeone, come mai? "Fortunatamente mi sono reso conto che quello che pensavo non era fattibile, o che ci doveva ascoltarmi non voleva ascoltarmi – ci spiega Simeone – il tema è chi collabora con il presidente, chi gli sta vicino e gli fa fare delle scelte non consigliandolo bene, oppure magari consigliandolo molto meglio di me eh. Per me va bene così". C'è qualcuno che ha consigliato a De Luca di non fare più l'azienda unica di trasporto pubblico? "Non lo so, è sotto gli occhi di tutti quello che sta avvenendo, spero di sbagliare" conclude Simeone. Intanto tra fallimenti e aziende uniche regionali che non si concretizzano, il trasporto pubblico su gomma in Campania, diventa sempre più un'affare per le aziende private. Le conseguenze le inizieremo a vedere tra poco tempo.