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Transgender ferita con pistola a pallini a Pompei, denunciati due giovani

I carabinieri hanno denunciato due giovani per il ferimento della transgender colpita con una pistola a pallini alcuni giorni fa a Pompei; i due, entrambi napoletani, sono accusati di avere aggredito con le stesse modalità anche due operatori ecologici. Sono stati trovati in possesso di numerose armi ad aria.
A cura di Nico Falco
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Due ragazzi del Napoletano sono stati denunciati per lesioni aggravate per il ferimento di tre persone, tra cui la transgender che, alcuni giorni fa, è stata colpita con pallini sparati da una pistola tra le strade di Pompei. Si tratta di un 18enne e di un 19enne, individuati dai carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata. Dagli accertamenti è emerso che i due, che possedevano diverse armi dello stesso tipo, si erano resi responsabili anche di altri raid: ne avevano fatto le spese anche due operatori ecologici, presi di mira nella stessa zona di notte mentre erano al lavoro.

I due giovani, entrambi incensurati, sono stati identificati grazie alle immagini della videosorveglianza. Nelle loro abitazioni e nei veicoli da loro utilizzati sono stati trovati una carabina ad aria compressa, una replica di mitragliatrice a gas, 13 ricariche di gas, 42 cartucce a salve calibro 9, una confezione di pallini e una confezione di piombini. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati anche gli indumenti che la coppia indossava durante i raid. Sono in corso indagini per identificare il terzo complice.

Una delle vittime, Sara Lopez, sex worker, aveva denunciato l'accaduto sui social, raccontando di essere stata avvicinata da due giovani che prima l'avevano insultata e poi avevano cominciato a sparare; su TikTok aveva mostrato anche l'ematoma sul braccio che le aveva procurato uno dei pallini, esploso da distanza molto ravvicinata.

Al suo fianco erano scesi l'Arcigay e Vesuvio Rainbow, sottolinenando le difficoltà nel trovare lavoro dei cittadini transgender che, spesso, sono costretti a prostituirsi, esponendosi così ai rischi della strada. "Condanniamo fermamente la terribile aggressione – si legge in una nota di Vesuvio Rainbow – rinnoviamo tutta la nostra solidarietà a Sara e a tutte le donne transgender che ogni notte sono costrette a vivere la strada tra paure e violenze. Auspichiamo l’immediato intervento dello Stato per individuare i responsabili di questa aggressione. Siamo preoccupati per una possibile escalation di violenza ai danni dei/delle più fragili e dei/delle più esposti/e all’odio e all’intolleranza".

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