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Trans violentata a Napoli, il Comune sarà parte civile al processo sullo stupro di gruppo

Il Comune di Napoli e l’associazione Antinoo Arcigay saranno parte civile nell’eventuale processo per lo stupro di gruppo ai danni della giovane trans.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Il Comune di Napoli ha annunciato che si costituirà parte civile nell'eventuale processo per lo stupro di gruppo ai danni di una ragazza trans, che ha denunciato di essere stata violentata in un b&b dei Quartieri Spagnoli, nel centro di Napoli, nella notte tra l'11 e il 12 gennaio scorsi; in quella circostanza la vittima e l'amica, anche lei transessuale, sarebbero state anche rapinate dal gruppo di giovani che avevano invitato nella casa vacanze dove stavano alloggiando.

Le due ragazze, che hanno sporto denuncia presso il commissariato San Ferdinando, hanno raccontato l'accaduto ai microfoni di Fanpage.it. A rendere nota la decisione di Palazzo San Giacomo è l'associazione Antinoo Arcigay Napoli, che ha manifestato la stessa intenzione. Ieri le due vittime, accompagnate da ntonello Sannino e Daniela Lourdes Falanga per Antinoo Arcigay Napoli e da Claudia Cavallo, in rappresentanza dell'Associazione Trans Napoli (Atn), sono state ricevute dall'assessore alle Pari Opportunità, Emanuela Ferrante e dal sindaco Gaetano Manfredi. Si legge nella nota di Arcigay:

Le ragazze, che hanno confermato di aver percepito, oltre alla vicinanza delle associazioni e delle Istituzioni, anche quella degli abitanti del quartiere, nonostante la traumatica vicenda vissuta, hanno affermato che le vere scuse saranno però pienamente recepite solo nel momento in cui sarà fatta puntuale e doverosa giustizia sull'accaduto.

È necessario sottolineare che, grazie al coraggio delle due ragazze e al tempestivo intervento delle forze dell'ordine, un membro del branco di 28 anni è in stato di fermo, mentre gli altri quattro che avrebbero partecipato all'aggressione sarebbero già stati riconosciuti, risultando anche noti agli agenti di pubblica sicurezza. Le ragazze, infine, sono state ospitate nella Casa delle culture e dell'accoglienza delle persone Lgbtqi+ di Napoli, progetto voluto dal Comune di Napoli e gestito dalle associazioni Lgbt del territorio e da Antinoo Arcigay Napoli.

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