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Guerra in Ucraina

“La vita degli altri”: Patrizio Trampetti e Sandro Ruotolo, musica e parole contro la guerra in Ucraina

Sandro Ruotolo e Patrizio Trampetti insieme per dar voce e musica ad una canzone che racconta l’orrore della guerra e il dramma dei profughi d’Ucraina.
A cura di Redazione Napoli
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Il giornalista e il musicista: Sandro Ruotolo, voce e volto che per decenni ha raccontato le piazze della rabbia degli operai, la lotta alle mafie e i grandi protagonisti del Paese e Patrizio Trampetti, paroliere, cantante e musicista, figura chiave della musica popolare del nostro territorio. Una coppia unita dalla voglia di raccontare la vita degli altri, quegli altri che oggi non possono non essere i profughi d'Ucraina, costretti ad andar via dalle loro case per sfuggire alla devastazione. Così nasce "La vita degli altri", primo singolo che anticipa l'uscita del nuovo album di Trampetti prevista per fine anno.

Ruotolo, oggi Senatore della Repubblica, è coinvolto con la sua inconfondibile profonda voce e nell'insolita veste di paroliere: firma il testo della canzone insieme allo stesso Trampetti e a Gennaro – Jennà – Romano, raffinato e talentuoso musicista e produttore napoletano che ha curato l'intero progetto.

«Fra i vinti la povera gente faceva la fame / Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente» l'assurdità della guerra "di conquista" raccontata in un testo che illustra, anche con una certa crudezza, il viaggio di una donna che parte da un luogo di guerra per raggiungere un luogo in cui è possibile scongiurare quel pericolo ed evidenzia tutta quella sofferenza che comporta l'allontanamento forzato dai propri affetti familiari spesso spezzati da meccanismi per tutti inammissibili, incomprensibili ma che per inerzia sono ormai entrati nella nostra vita di tutti i giorni rasentando quasi la normalità.

Il videoclip della canzone è scritto e diretto da Lorenzo Cammisa per ACD Produzioni e mette in risalto soprattutto la figura femminile in tutta la sua forza, immagine molto ricorrente in tutte le guerre anche a noi più vicine. Le attrici sono Giusy Palmieri e la giornalista Luisa Mariani. Il brano è stato prodotto, arrangiato e suonato da Jennà Romano (strumenti a corde e sintetizzatori), Michele Fazio (pianoforte), Francesco Del Prete (batteria).

Il testo de "La vita degli altri"

Patrizio:
Irina è partita
con le sue valige e le sue paure,
con le sue poche cose, con la sua vita.
chissà tutto questo quando finirà?
quello che si lascia non si ritroverà

Quando tutto finirà
il mondo sarà cambiato
e niente più niente sarà come prima.

Sandro:
Noi eravamo quelli dei ‘mettete dei fiori nei vostri cannoni’, quelli del ‘diamo una chance alla pace’.
E dopo mezzo secolo siamo ancora qui
a gridare cessate il fuoco.

Irina arriverà perché la guerra è già qua
La guerra che verrà non è la prima.
Prima ci sono sempre altre guerre.
Alla fine dell’ultima ci sono stati vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente faceva la fame.
Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.

Patrizio:
Tu cammini co' l'acqua e ‘o viento
quando ‘a vita nun vale niente
e si pò tu curre ‘cchiù forte ca speranza che arriva ‘a ciorta pure pe' te. Nun te girà nun guardà arete
so' sule prete. E t'appicci n'ata sigaretta
cu ‘sta luna ca nun se ne fotte
po' t'adduorme e nun ce piense ‘cchiù

Sandro:
Ci sono donne e uomini di questa terra che non hanno mai conosciuto la pace.

Io li ho visti i feriti di guerra, li ho visti i profughi sulle montagne del Kossovo, ho sentito le sirene squarciare il silenzio delle notti di Belgrado, i miliziani riposare nel deserto libico, i morti, le amputazioni, le grida, i pianti, gli abbracci, le urla sui campi di oppio afgani. Irina arriverà con le sue lacrime senza pianti e noi l’accoglieremo e senza parlare ci diremo che abbiamo ancora un mondo da cambiare.

Patrizio:

Tu cammini co' l'acqua e ‘o viento
quando ‘a vita nun vale niente
e si pò tu curre ‘cchiù forte ca speranza che arriva ‘a ciorta
pure pe' te. Nun te girà so' sule prete
So furnute pure ‘e sigarette
e so' tre juorne ca' nun te sento ‘cchiù
e so' tre juorne ca' nun te sento ‘cchiù
ammore mio

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