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Il clan degli Scissionisti parlava sulla chat con protocollo Matrix. I narcos si chiamavano Pelè, Insigne, Messi

Arrestate 33 persone tra Napoli e la Spagna: sono tutte indagate per traffico di droga per conto del clan Amato-Pagano, gli Scissionisti di Scampia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un fiume di droga dalla Spagna a Napoli, portata da due diverse organizzazioni partenopee per conto del clan Amato-Pagano, i cosiddetti "scissionisti di Scampia". A finire in manette, alle luci dell'alba di questa mattina, ben 33 persone Gli indagati totali sono 33 in tutto, di cui diciassette sono state poste in regime di custodia cautelare in carcere, mentre altre sedici si trovano agli arresti domiciliari. Sono tutti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’essere composta da più di dieci persone, dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il clan camorristico “Amato – Pagano”.

Sono 33 gli indagati tra Napoli e Spagna

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due gruppi, pur non collegati tra loro, avevano la stessa "fonte" di droga (per lo più cocaina ed hashish): un canale gestito in Spagna da un gruppo che fa capo ad un noto narcotrafficante, tuttora latitante. Questi due gruppi importavano la droga per conto degli Scissionisti di Scampia (i cosiddetti Spagnoli che si distaccarono e fecero la guerra al clan Di Lauro all'inizio degli anni Duemila) nei comuni di Melito e Mugnano di Napoli, con base logistica in Gricignano d'Aversa, nel Casertano. Dalle indagini, il cerchio si è stretto attorno a 33 persone, raggiunte stamattina dai Carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della Dcsa (Direzione centrale per i servizi antidroga) e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. Arresti che hanno avuto luogo in parte a Napoli e provincia e in parte in Spagna, su richiesta del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia.

Chat protette con Matrix e nomi dei calciatori come nick

La tecnologia usata dai narcos è quella di alto spessore: cellulari di marca Google, sim olandesi e protocollo Matrix per chat, voip e videochiamate. Cosa è Matrix? È protocollo che fornisce elevati standard di sicurezza, come dimostra il fatto che venga utilizzato anche da importanti enti pubblici internazionali, come ad esempio il sistema informatico della sanità pubblica in Germania. La particolarità di questo protocollo è che permette di interagire anche tra sistemi di messaggistica diversi tra loro, garantendo comunque un alto livello di impenetrabilità rispetto ad altri.

I narcos utilizzavano anche nickname calcistici tra loro: c'era Pelè, c'era Messi, c'era Insigne, ma anche Drogba e Careca. Campioni del passato e di oggi, i cui nomi diventavano i nickname dei narcos per nascondere ulteriormente la loro identità durante le proprie comunicazioni. Per "scardinare" il tutto, le forze dell'ordine hanno usato anche uno spyware installato sul criptotelefonino di uno degli indagati.

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