Tra Napoli e provincia arriveranno 100mila rifugiati dall’Ucraina
A Napoli e a Milano c'è la comunità ucraina più grande d'Italia. E per questo motivo le stime dei profughi che arriveranno all'ombra del Vesuvio, in fuga dal confitto in patria e dai bombardamenti dei russi si stima nell'ordine delle centinaia di migliaia. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi parla di 100mila persone almeno, se si comprende anche la vasta e popolosa area metropolitana: l'ipotesi è difatti che molti profughi ucraini sceglieranno di arrivare lì dove hanno già i parenti, come già sta del resto accadendo.
Spiega il sindaco partenopeo, intervenuto a Radio 24:
In città abbiamo più di 50mila persone, quindi ci aspettiamo dei numeri molto importanti che del resto stiamo già misurando in questi primi giorni con i ricongiungimenti parentali. La valutazione che facciamo è che, se ogni persona richiama due persone, noi potremmo avere anche 100mila persone tra la città di Napoli e la prima fascia dell'area metropolitana, quindi numeri molto grandi.
Uno dei problemi è quello della burocrazia italiana, lentissima già in condizioni "normali". Spiega Manfredi: che dobbiamo distinguere tra gli ucraini che si sono registrati e coloro che sono già arrivati sul nostro territorio, «perché purtroppo i processi di registrazione sono abbastanza lenti e c'è molta confusione nell'arrivo. Questo è uno dei grandi problemi con cui ci stiamo confrontando in questi primi giorni di attività».
Ieri, intervistato da Fanpage.it, l'assessore regionale a Immigrazione e Sicurezza Mario Morcone ha spiegato il piano della Regione guidata da Vincenzo De Luca e avanzato la necessità di vigilare attentamente affinché le persone che arrivano nel nostro Paese non diventino vittime anche qui, finendo nel meccanismo di interessi criminali e speculativi:
Soprattutto nelle primissime fasi dell'accoglienza dobbiamo stare attenti, anche a episodi se vogliamo banali ma egualmente gravi, cioè ad esempio a quello che crede che si può fare la badante gratis. E' già un fenomeno grave per non parlare dei fenomeni criminali veri e propri che sarebbero molto peggio, come lo sfruttamento delle persone sotto il profilo della prostituzione ad esempio. Adesso sul tavolo c'è tutto il buon cuore, però poi i giorni passano e dal buon cuore si può passare all'approfittarsi delle situazioni e delle persone. Su questo aspetto dobbiamo avere gli occhi sgranati.