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Torre del Greco, figlio ammazza la madre a pugni e con un cacciavite

Un giovane di Torre del Greco (Napoli), in cura per problemi mentali, ha ucciso la madre a pugni e con un cacciavite nella tarda mattinata di oggi, 23 novembre. Sul posto la Polizia di Stato, inutili i soccorsi; gli investigatori al lavoro per ricostruire la dinamica dell’aggressione sfociata in omicidio.
A cura di Nico Falco
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Una donna di 56 anni, Brunella Cerbasi, operatrice scolastica dell'istituto comprensivo Don Bosco – D'Assisi, è stata uccisa poco fa, intorno alle 13 di oggi, 23 novembre, a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Stando a quanto ricostruito dalle forze dell'ordine ad aggredirla è stato il figlio, 33 anni, che soffrirebbe di problemi mentali; il ragazzo l'avrebbe colpita violentemente con pugni e con un cacciavite fino ad ucciderla. Sul posto le volanti della Polizia di Stato per la ricostruzione della dinamica. Inutili i tentativi di soccorso: la donna era gravemente ferita, i sanitari non hanno potuto fare nulla per salvarla; è stata trasportata d'urgenza in ospedale ma è spirata poco dopo.

L'aggressione sarebbe avvenuta nell'abitazione dove vivevano i due, in via Remaioli, traversa di via Cesare Battisti, a Torre del Greco. Le forze dell'ordine sono state allertate da alcuni vicini, che hanno udito i rumori e le grida provenire dall'interno dell'appartamento; quando i poliziotti sono arrivati la donna era già in fin di vita. È stata fatta intervenire una ambulanza del 118, che è subito ripartita a sirene spiegate verso il Pronto Soccorso dell'ospedale Maresca, ma per lei non c'è stato nulla da fare. Il figlio è stato bloccato dagli agenti durante l'intervento; in passato era stato in cura al Sert locale, attualmente era in cura presso un centro dell'Asl per persone affette da problemi psichici. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti, è stato portato negli uffici del commissariato di Torre del Greco per l'interrogatorio alla presenza del pm della Procura di Torre Annunziata.

I poliziotti del commissariato locale, agli ordini del dirigente Antonietta Andria, stanno cercando di ricostruire gli aspetti della vita familiare dei due e capire se ci siano stati precedenti episodi violenti o denunce. Sul corpo della donna sarebbero stati ritrovati segni evidenti di percosse, riconducibili a calci e pugni, ma anche delle ferite da arma da punta e taglio compatibili con l'utilizzo di un cacciavite o un punteruolo.

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