Tornano le “sedie della prepotenza” per occupare i posti auto: accade a Castellammare di Stabia

Era il 19 aprile di quattro anni fa, quando Maurizio Cerrato, 61 anni, un onesto lavoratore di Torre Annunziata, fu ucciso con una pugnalata al petto, dopo essere stato colpito con un compressore per gomme, per difendere sua figlia, in un piazzale privato nel comune oplontino. Cerrato fu colpito durante un'assurda diatriba: c'era uno spazio per parcheggiare l'auto, teoricamente accessibile a tutti, in strada, prepotentemente occupato con una sedia. E lui protestò per questa ingiustizia. Dal 2021 a oggi teoricamente dovrebbero essere cambiate molte cose. E invece la cronaca ci dice che non è così. Che la prepotenza torna a prendere il sopravvento, contando sul silenzio di molti. Ma stavolta è andata diversamente: siamo a Castellammare di Stabia, e qui la "sedia", intesa come simbolo di arroganza e prevaricazione, è tornata prepotentemente.

I carabinieri della locale compagnia, con il contributo della polizia locale e del personale dell’ufficio tecnico del Comune stabiese guidato da Luigi Vicinanza, sono intervenuti in via Caio Duilio. Rimosse diverse sedie, transenne e fioriere messe da ignoti – sono in corso indagini per individuare i responsabili – con l’intento di riservarsi abusivamente un posto auto in una pubblica via. Un andazzo che va avanti da tempo e lo conferma Google Maps: basta percorrere la strada con il servizio mappe di google per rendersi conto che ci sono taniche e ingombri d'ogni tipo a "prenotare" posti stradali. «La zona e le altre strade della cittadina a sud di Napoli – avvertono i militari stabiesi – saranno monitorate quotidianamente» nei prossimi giorni.