Torna la fila di ambulanze davanti all’ospedale Cotugno di Napoli, il video dell’11 gennaio 2022
![Fila davanti al Cotugno (11 gennaio 2022)](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/30/2022/01/cotugno-fila-11-gennaio-2022-2-1200x675.jpeg)
"Undici gennaio, Cotugno", dice la voce all'inizio del video. Proprio per dissolvere sul nascere qualsiasi dubbio: non sono immagini vecchie e quello che si vede è proprio l'ospedale napoletano, punto di riferimento per le malattie infettive e tra le principali strutture per l'epidemia Covid in corso. Parte la carrellata e inquadra le ambulanze ferme in coda: sono le 19 circa di oggi, 11 gennaio 2022, e davanti al Cotugno di Napoli i mezzi di soccorso sono di nuovo in coda in attesa del turnover rapido dei posti letto per fare spazio per i nuovi ricoverati.
Le immagini sono state girate da Nessuno Tocchi Ippocrate, l'associazione che segnala le aggressioni e le violenze ai danni dei sanitari, e si uniscono alle fotografie diffuse oggi pomeriggio, alle 18:30, che riprendevano scene simili. Nel video si vedono cinque ambulanze in coda, attendono le dimissioni e la sanificazione delle stanze. "Nella degenza semplice le dimissioni sono rapide, se non ci sono complicazioni respiratorie si risolve in pochi giorni – spiega a Fanpage.it il dottor Manuel Ruggiero, medico del 118 e presidente di Nessuno Tocchi Ippocrate – il vero problema è nelle terapie intensive e sub intensive: si deve attendere la guarigione del paziente che successivamente, se il decorso clinico è in miglioramento, viene stubato e monitorato in degenza ordinaria".
"Diverse delle ambulanze in coda – prosegue Ruggiero – stanno usando le bombole di ossigeno del Cotugno: questo significa che hanno esaurito le proprie e che verosimilmente sono bloccate almeno da tre quarti d'ora". Le code davanti al Cotugno, tragico simbolo della fase più nera dell'epidemia, si erano ripresentate il 4 e il 6 gennaio; l'ospedale è dotato di Pronto Soccorso infettivologico, le ambulanze provengono quindi sia dal territorio, col servizio 118, sia da altri ospedali per trasferimenti. L'allarme era però rientrato già dal 7 gennaio, proprio grazie al turnover dei posti letto. La situazione, però, resta precaria, come dimostrano le immagini di oggi, a quattro giorni di distanza.