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Torna in carcere Salvatore Giuliano, l’assassino di Annalisa Durante: estorsione ai migranti

Dopo un anno di libertà, e 16 anni di carcere scontati per la morte di Annalisa Durante, è tornato in carcere Salvatore Giuliano: i poliziotti lo hanno arrestato insieme ad altri tre giovani, sono accusati di avere imposto il pizzo ad alcuni gruppi di migranti che vivono a Forcella, nel centro di Napoli, pretendendo che pagassero un affitto non dovuto.
A cura di Nico Falco
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Un anno di libertà, giorno più, giorno meno. Salvatore Giuliano, detto ‘o russo per il colore dei capelli, a Forcella, nel centro di Napoli, ci era tornato l'anno scorso, nel maggio 2020, dopo aver scontato 16 anni di carcere: era stato condannato per l'omicidio di Annalisa Durante, uccisa a 14 anni, colpita da una pallottola esplosa dai killer del clan Mazzarella e destinata al rampollo del clan. In prigione ci è tornato pochi giorni fa, insieme ad altri tre giovani, tutti ritenuti vicini al clan: secondo gli inquirenti imponevano il pizzo ai migranti del quartiere.

Le manette sono scattate il 15 maggio scorso, gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato Vicaria Mercato avevano arrestato in vico Pace il 36enne insieme al cugino Cristiano Giuliano, ad Antonio Morra e a Giuliano Cedola, rispettivamente 27, 32 e 30 anni, tutti con precedenti di polizia, con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. I poliziotti hanno ricostruito che i quattro, dopo aver fatto irruzione nello stabile abitato da pakistani, senegalesi e nordafricani, avevano preteso che venisse loro consegnato un "affitto" non dovuto. In altre parole, una tangente. Le case, che fino a una quindicina di anni fa erano del clan Giuliano e per trent'anni erano state il simbolo del potere camorristico nel quartiere, erano state poi acquistate da altri proprietari. Il gruppetto le considerava però ancora cosa propria: per restare lì, i residenti avrebbero dovuto pagare tra i 300 e i 500 euro al mese.

Qualcuno aveva ceduto all'estorsione, qualcun altro, invece, aveva deciso di denunciare tutto. Tra questi ultimi anche una donna rumena, che aveva ripreso l'irruzione col cellulare e ha poi consegnato alle forze dell'ordine il video, permettendo di identificare gli estorsori. Così gli agenti della Mobile, guidati da Alfredo Fabbrocini, si sono appostati nei pressi dello stabile e hanno monitorato l'andirivieni: i quattro sono stati bloccati appena tornati in strada e sono stati trovati in possesso di mille euro in contanti, verosimilmente parte degli "affitti" appena riscossi. Gli arresti sono stati convalidati dal gip.

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