Torna in carcere il marito di Fortuna Bellisario: uccise la moglie con una stampella
Domiciliari revocati, in attesa del processo di secondo grado si riaprono le porte del carcere per Vincenzo Lo Presto, il marito di Fortuna Belisario, la donna uccisa nel 2019 dopo essere stata picchiata selvaggiamente in casa. L'uomo, 43 anni, era stato condannato in primo grado a 10 anni di reclusione, la concessione dei domiciliari aveva suscitato polemiche e proteste.
L'omicidio risale al 7 marzo 2019. La donna fu pestata a morte davanti ai figli piccoli, anche con una stampella con cui Lo Presto si aiutava nel camminare. Dalle indagini era emerso uno spaccato da incubo: la moglie veniva continuamente vessata, sia psicologicamente sia fisicamente, e anche i bambini erano manipolati e costretti a partecipare alle angherie nei confronti della donna; i bambini erano completamente plagiati, al punto da ritenere il padre un uomo "forte e giusto", al contrario della madre, che era invece "sbagliata" perché "guardava altri uomini".
Lo Presto, 43 anni, è stato giudicato colpevole di omicidio preterintenzionale, sentenza che ha fatto molto discutere. Così come ha scatenato polemiche la decisione di concedergli, in attesa del secondo grado, la detenzione domiciliare in casa della madre, nel rione Sanità, a poca distanza dall'appartamento in cui ha massacrato la moglie e dalla casa dove i figli vivono coi nonni materni.
Oggi è arrivata la revoca, decisa dalla prima sezione della Corte di Cassazione, che ha accolto le richieste del procuratore generale Luigi Riello e ha respinto il ricorso presentato dall'avvocato Sergio Simpatico, legale del 43enne. Il processo riprenderà il prossimo 13 luglio, davanti alla IV sezione della Corte di Appello di Napoli.