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Torna a Napoli dalla Germania dopo anni, ma rischia di morire per aneurisma: salvato all’Ospedale del Mare

Il 79enne napoletano, quasi solo al mondo era tornato a Napoli dopo una vita in Germania: era affetto da un grave problema al cuore. Operato due volte e salvato all’Ospedale del Mare.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Vittorio, 79enne napoletano, torna a Napoli dopo tanti anni trascorsi in Germania, ma rischia di morire a causa di un aneurisma all'aorta. Solo al mondo, tranne un lontano nipote, ha paura di sottoporsi all'operazione necessaria per la sua sopravvivenza. Tentenna, prima di Natale decide di tornare a casa e di morire nella sua città natale, alle pendici del Vesuvio. Ma, dopo un improvviso malore, viene soccorso dal 118 e portato all'Ospedale del Mare, dove viene operato due volte e salvato. Adesso sta bene ed è stato "adottato" anche da una nuova famiglia: il personale sanitario del nosocomio partenopeo che gli è stato accanto, ben oltre la professionalità, con affetto e dedizione.

La storia di Vittorio, 79enne napoletano salvato all'Ospedale del Mare

Una bella storia di Natale a lieto fine quella di Vittorio, nome di fantasia di un napoletano di 79 anni, che ha avuto regalato, grazie all'operazione, una seconda chance. Il volto pieno di rughe, due occhi azzurri e vispi, una corporatura piccola. Vive solo, non ha famiglia se non un nipote che ogni tanto lo aiuta e qualche amico. Ha passato la sua vita in giro per il mondo, poi ha deciso di rientrare a Napoli, nella casa che fu dei suoi genitori. È anziano e malato, il cuore ogni tanto perde colpi, ma lui è caparbio e nonostante tutto riesce a conservare la sua autonomia.

I fastidi e la fatica, però, aumentano di giorno in giorno. Vittorio si sottopone ad una serie di accertamenti e scopre di avere un problema di salute importante: una grossa dilatazione dell’aorta toracica, un aneurisma. Ha paura, non sa che fare e, sentito qualche amico, decide di andare a farsi curare in Germania dove ha vissuto molti anni della sua vita.

Il timore dell'operazione e il rientro in Germania

Ben presto arriva il giorno del ricovero, serve un delicato intervento. È solo e, per quanto si sforzi di essere coraggioso, la paura gli invade il cuore. Intanto si avvicina il Natale e decide di non operarsi e di far ritorno a casa, almeno morirà nella sua città, pensa.

Operato due volte, ora sta bene

Dopo qualche settimana, la notte del 19 dicembre, improvvisamente un dolore al torace lo sveglia in piena notte, è un dolore talmente forte che gli toglie il fiato. Lui ne conosce la causa e chiama il 118. L’ambulanza lo trasporta all’Ospedale del Mare dove, dopo essere stato sottoposto ad una TAC, viene immediatamente portato in sala operatoria. La situazione è complicata e lui ha diverse comorbilità, ma l’intervento va bene.

Dopo qualche giorno, però, una domenica mattina, il dolore ricompare, qualcosa non va. Viene immediatamente sottoposto ad una nuova tac dalla quale risulta una rottura dell’aorta toracica più in basso e Vittorio è costretto a tornare in sala operatoria per un ulteriore intervento urgente. Questa volta l’intervento dura molto tempo, la situazione è difficile. Al termine dell’intervento chirurgico Vittorio è ricoverato in terapia intensiva per alcuni giorni, ma anche questa volta lotta e vince.

L'affetto del personale dell'ospedale

Attorno a lui, che non ha nessuno a fargli visita, si stringe l’intero ospedale: i chirurghi Fabio Spinetti, Michele Di Filippo, Anna Petrone dell’U.O.C. di Chirurgia Vascolare diretta da Gennaro Vigliotti, gli anestesisti Andrea Sterni, Pasquale De Rosa, Serena Testa della U.O.C. di Anestesia e Rianimazione diretta da Ciro Fittipaldi, l’equipe infermieristica tutta e gli strumentisti di sala operatoria.

Dopo un ricovero di circa un mese e tante complicanze, il 12 gennaio 2025, Vittorio viene dimesso, si sente bene. Fuori fa molto freddo, sembra di essere in Germania, ma c’è il sole e il panorama è quello della sua Napoli.

La sua storia è stata raccontata da Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro:

"Siamo felici di aver dato una seconda opportunità a questo nostro concittadino, dimostrandogli anche che la sanità campana, al di là dei pregiudizi, non ha nulla da invidiare a quella di altre realtà. Sento di ringraziare, non per questo caso specifico, ma per il lavoro che ogni giorno svolgono senza alcun clamore, tutto il personale della nostra ASL".

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