Torna a casa dopo 4 mesi Nuccio Sanseverino, il medico contagiato in reparto dal coronavirus

Dopo 4 mesi di lotta contro il coronavirus è finalmente tornato a casa il dottor Carmine Sanseverino, dirigente medico di Medicina d’Urgenza dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, contagiato ad aprile. "Nuccio", come lo chiamano gli amici, aveva contratto il virus proprio mentre era al lavoro. È stato dimesso alle 15:30 di oggi, 10 agosto, dalla cinica Villa dei Pini e ha potuto rivedere la famiglia. Per il suo ritorno, festa a sorpresa con torta e, soprattutto, l'abbraccio di moglie, figli e di chi lo ha sostenuto in queste lunghissime settimane.
Al dottore la malattia era stata diagnosticata il 14 aprile scorso. In pochi giorni le sue condizioni si erano rapidamente aggravate e il 17 aprile era stato ricoverato in Terapia Intensiva nel Covid Hospital. Da lì, due settimane in cui il quadro clinico era rimasto molto compromesso e senza nessun miglioramento. Agli inizi di maggio era stato sottoposto alla terapia del plasma, quella che prevede l'infusione di anticorpi specifici prelevati dal sangue di chi è guarito da Covid-19. Qualche giorno dopo erano arrivati i primi miglioramenti e, a fine maggio, tre tamponi negativi consecutivi avevano dimostrato che la malattia era stata finalmente superata.
Sanseverino era stato trasferito in Rianimazione, ma non più in reparto specifico Covid, e a fine giugno aveva ripreso a respirare autonomamente. Il 12 giugno ha lasciato il Moscati per la clinica Villa dei Pini, dove ha cominciato la riabilitazione. Durante la sua degenza ha raccontato su Facebook delle sue condizioni di salute, delle terapie a cui veniva sottoposto e della professionalità con cui il personale sanitario lo ha assistito prima durante la degenza e poi nel corso della riabilitazione; quando le sue condizioni peggiorarono ci fu una vera e propria ondata di sostegno dai social, con tantissimi che, non leggendo più aggiornamenti, si precipitarono sul suo profilo Facebook per lasciargli messaggi di vicinanza e di speranza.
