Tony Tammaro: “Cca nisciuno è fesso, ecco come fregai Mixed By Erry”
Alcuni dei principali cantanti napoletani e campani che hanno costruito la propria carriera a partire dalla fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 hanno un giudizio non sempre preciso sull'impatto che le cassette Mixed By Erry hanno avuto sulla loro carriera. Perché se da un lato la pirateria – perché di questo stiamo parlando, al netto della nostalgia e anche di quanto quel mercato parallelo abbia permesso a molti l'accesso a una dimensione musicale più ampia – gli ha sottratto quantità importanti di potenziale guadagno, dall'altra è stata spesso fondamentale nella circolazione della loro musica e alla costruzione, quindi, di quella carriera di cui hanno goduto. Un cul de sac, insomma, o un cane che si morde la coda, per usare qualche frase fatta ma che mai come questa volta rendono bene l'idea di ciò che è stato quel fenomeno.
Quella Napoli era anche quella delle sigarette di contrabbando, dei cartelli di camorra che si facevano la guerra per strada, dei sacchetti di immondizia ovunque, e delle cassette Mixed By Erry – quelle "pezzotte" per intendersi – la cui storia è raccontata in questi giorni da un film di Sydney Sibilia, tratto dal libro di Simona Frasca, che ripercorre la storia dei fratelli Frattasio. Tra gli artisti che hanno voluto soffermarsi e ragionare su quegli anni e il modo in cui quel mercato illegale ha avuto impatto sulla propria carriera c'è Tony Tammaro, uno dei massimi esponenti italiani di rock demenziale – figlio diretto di band come Squallor e Skiantos – che in un post su Facebook ha deciso di fare i conti con quegli anni, proprio dopo aver visto il film: "Non avevo mai voluto parlare di una vicenda che per me è stata dolorosa, come dolorosa è stata la prima parte della mia vita, vissuta nella Napoli dell’illegalità sfacciata e in quella mia gioventù fatta di motorini e vespe mai più ritrovati perché “tutti quanti quanti ammà campà: in primis i mariuoli".
Tammaro – autore di pezzi come "Patrizio", "‘O trerrote", "Supersantos" e "Scalea" – affronta, quindi, quel momento che definisce croce e delizia, ricordando un aneddoto che gli permise di "fregare" i pirati: "Napoli è stata la mia croce e delizia (oggi fortunatamente è solo delizia) e la premiata ditta Mixed by Erry è stata anche lei la mia croce e delizia tanto è vero che mi chiedo spesso se devo essere grato a loro del mio successo o se ne avrei avuto di più se loro non ci fossero stati. In ogni caso, da buon napoletano che ha fatto suo il motto: ‘Ccà nisciuno è fesso', li ho fregati alla grande (unico artista falsificato in Italia che ha fatto una cosa del genere) nel 1999 quando misi in commercio il mio doppio CD ‘Tutto Tony Tammaro' a 19.900 lire (cento lire meno del prodotto falsificato)".
Un'operazione che, come ricorda lo stesso cantante, fu un successo: "Vendetti 40.000 copie e mi tinsi i capelli di biondo per rendermi riconoscibile, visto che sulle copertine delle cassette piratate ‘by Erry' la mia faccia non c’era e nessuno la conosceva. Ora che le pulizie di primavera sono state fatte e tutti i conti sono stati saldati, andiamoci a godere la bella stagione che sta per arrivare, portatrice di giornate luminose. Quelle che attendono voi ragazzi e ragazze del terzo millennio, noi sopravvissuti degli anni ottanta e soprattutto le belle giornate che attende e che merita la mia amata città di Napoli".