Tony Colombo e Tina Rispoli in carcere da ottobre: la loro detenzione fra colloqui e videochiamate
«Quando ho incontrato nel carcere di Secondigliano Tony Colombo, mi ha abbracciato, mi ha riconosciuto e mi ha detto subito questa frase: “Il carcere non ti priva solo della libertà ma anche della dignità”».
È così che inizia il racconto del Garante dei Detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello a Fanpage.it: «Tony mi ha denunciato le condizioni precarie del carcere, i termosifoni che vengono messi a disposizione in funzione, solo per alcune ore, poca acqua calda. Lui si è ammalato già diverse volte. La stanza lui la condivide con un altro detenuto, poi vanno in alcune realtà collettive, delle docce collettive, lui si trova spazi ristretti, umidità, fili della corrente appesi».
Il Garante dei detenuti ha incontrato il cantante neomelodico Tony Colombo nel corso delle rituali visite che effettua nei penitenziari della Campania. Colombo si trova in carcere dal mese di ottobre, arrestato insieme alla moglie Tina Rispoli, sposata nel 2019, a seguito dell'ordinanza che era stata emessa dalla Procura di Napoli nei confronti del cantante, nell'ambito dell'inchiesta contro il clan Di Lauro di Secondigliano.
Secondo l'accusa i coniugi Tina e Tony Colombo, sarebbero stati finanziatori del clan di camorra dell'area Nord, fornendo denaro per attività (lecite e illecite) di Vincenzo Di Lauro, secondo figlio del boss Paolo Di Lauro alias "Ciruzzo ‘o milionario". La posizione del cantante neomelodico Tony Colombo era stata esaminata dai giudici del Riesame, che avevano deciso di confermare la misura cautelare e quindi il carcere preventivo, così come era accaduto in precedenza per la moglie Tina Rispoli, già consorte di Gaetano Marino, ucciso in un agguato nel 2012.
Il colloquio di Tony Colombo con il Garante Samuele Ciambriello
«Tony Colombo si trova in un padiglione per detenuti comuni del penitenziario di Secondigliano, – spiega il Garante dei detenuti della Campania – perché sia lui che sua moglie sono stati "declassificati". La moglie dopo essere stata per alcuni giorni all’alta sicurezza, reparto Senna femminile del carcere di Santa Maria Capua Vetere, l’hanno trasferita, attualmente si trova al carcere femminile di Pozzuoli. Tony in definitiva ha detto "mi manca tutto il mondo esterno". Io non entro nella sfera degli aspetti giudiziari, però mi sono trovato di fronte una persona molto provata e ha avvertito molto il carcere, non se l’aspettava. Mi ha detto che erano in programma tanti concerti».
Le videochiamate con la moglie Tina Rispoli
Durante l'incontro in cui Tony Colombo ha descritto al Garante come sta vivendo la detenzione in carcere, hanno avuto modo di parlare anche della moglie del noto neomelodico siciliano, Tina Rispoli. A Fanpage.it Ciambriello continua il suo racconto:
Gli ho chiesto io quando sentiva la moglie. Aveva la videochiamata. Nelle carceri campane, ho dato la notizia a lui, che può chiedere di andare a Pozzuoli per poter avere qualche colloquio, anche da vicino.
Tanti detenuti lo chiedono, molti ottengono la facoltà non solo di poter fare la videochiamata, ma in qualche circostanza andare nel carcere, o dove c’è la sezione femminile e c’è la moglie o la compagna, o nel caso specifico a Pozzuoli dove come nel caso di Tony c’è sua moglie.
Ciambriello, pochi giorni dopo, è andato in visita anche al carcere femminile di Pozzuoli per incontrare proprio la moglie di Colombo, Tina Rispoli, che aveva già avuto un colloquio in videochiamata con il marito. «Mi ha voluto dire subito, che le manca essere nonna da vicino, mamma da vicino». Successivamente Rispoli ha raccontato di essersi trovata relativamente bene durante i primi giorni di detenzione nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel reparto alta sicurezza.
La denuncia di Tina Rispoli a Samuele Ciambriello
Dal giorno in cui Tina Rispoli ha saputo che sarebbe stata portata nel carcere femminile di Pozzuoli, pare sia cambiato qualcosa, come spiega Samuele Ciambriello al nostro giornale:
Mi ha denunciato che per 5 giorni è stata in isolamento in cella da sola, senza vedere nessuno, in attesa del Nucleo di Traduzione che la doveva portare poi a Pozzuoli. Ecco, pure qui, sono piccole cose dal valore non quantificabile. Uno riceve la traduzione da un carcere all’altro?
E troviamo il tempo e la modalità di farlo non lasciamo una persona, in questo caso una donna, sola in una cella senza suppellettili, senza nessuno e sono passati 5 lunghissimi giorni.
A Pozzuoli si trova bene, sta con altre detenute in cella e anche lei si augura che prima o dopo il marito possa andarla a trovare, da vicino, a Pozzuoli.