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“Ti taglio la testa”, broker minacciato e accoltellato per un affare da 160mila euro fallito

Gli indagati tra i destinatari delle misure dell’inchiesta sul presunto gruppo criminale dedito al riciclaggio e ritenuto legato al clan Contini.
A cura di Nico Falco
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Aveva consigliato di investire in un carico di frigoriferi provenienti dalla Cina ma i prodotti, una volta arrivati al porto di Genova, erano stati sequestrato perché non conformi alle normative europee. E quello che sembrava un affare si era rivelato un fallimento da 160mila euro. Retroscena, hanno ricostruito gli inquirenti del grave ferimento del broker napoletano Salvatore Cassese, vessato con richieste di rimborso fino a 320mila euro, minacciato di morte, anche tramite decapitazione, e poi ferito a coltellate.

Riciclaggio, smantellato gruppo vicino al clan Contini

I fatti sono ricostruiti nell'ordinanza contro eseguita oggi dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri contro quello che gli inquirenti ritengono un gruppo criminale, vicino al clan Contini dell'Alleanza di Secondigliano, che tramite professionisti e imprenditori compiacenti reinvestiva il denaro proveniente da frodi fiscali in numerosi settori: alimenti, abbigliamento, orologi falsi e persino l'acquisizione di una clinica per l'autismo. Gli indagati raggiunti da misura cautelare sono complessivamente 25, tra questi c'è anche l'imprenditore Salvatore D'Amelio, titolare di diverse società tra cui quelle del brand di abbigliamento con target giovani "Minimal Couture" e di "Drop list".

Imprenditore accoltellato per affare fallito

Cassese, hanno ricostruito gli inquirenti, venne convocato col pretesto di un chiarimento il 21 dicembre 2018 e accompagnato nei pressi del Centro Direzionale di Napoli; lì venne fatto inginocchiare, picchiato e accoltellato con diversi fendenti. Durante l'aggressione venne anche minacciato di decapitazione, in un periodo in cui era molto forte la eco internazionale per questo metodo di uccisione: pochi giorni prima in Marocco erano state uccise così due turiste scandinave.

La persona che aveva accompagnato il broker al "chiarimento" lo aveva poi portato anche nella clinica Villa Betania di Ponticelli ed era rimasto in contatto telefonico con uno degli aggressori per evitare una denuncia che è stata però presentata.

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