“Ti squarto, ti sparo, ti dò fuoco”: le minacce al sindaco per avere sussidi dal Comune
Ha minacciato per mesi il sindaco di Pietradefusi, perché pretendeva che il Comune gli concedesse dei sussidi economici. Alla fine, i carabinieri lo hanno arrestato e condotto ai domiciliari per atti persecutori nonché per violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Decisive anche le testimonianze di alcune persone, dai familiari della vittima, ai dipendenti del Comune passando per gli stessi assistenti sociali comunali ai quali l'uomo si rivolgeva perché, in situazione di disagio economico, riteneva di averne diritto.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo si era presentato in più occasioni negli scorsi mesi negli uffici comunali pretendendo "sostegni economici" di vario titolo. Tutte però accompagnate da minacce del tipo "ti rompo la faccia", oppure "vengo a casa tua, faccio del male a te ed alla tua famiglia", o ancora "tengo una pistola seppellita", "ti do fuoco", "ti
ammazzo, ti squarto, ti sparo", "come sei salito lì, ti faccio scendere, te la faccio pagare”. Tutte espressioni rilevate e riportate dai carabinieri nel corso delle indagini. In una telefonata agli stessi militari dell'Arma aveva perfino detto che voleva uccidere il sindaco Musto. In un'altra occasione, durante un controllo sulla strada provinciale 128, aveva con sé un coltello e aveva confermato l'intenzione di ammazzare il sindaco. Alla fine l'uomo è stato raggiunto quest'oggi dai carabinieri che lo hanno messo agli arresti domiciliari su mandato della Procura della Repubblica di Benevento (competente per il territorio dell'Alta Irpinia, ndr) per atti persecutori, violenza e minacce nei confronti del sindaco del comune di Pietradefusi, Gaetano Musto.
