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Test d’ingresso a Medicina, via alla riforma del governo. De Luca: “Non basta, va abolito”

Vincenzo De Luca ha commentato lo slittamento del test d’ingresso a Medicina e la sua riforma. “Ma non basta, vogliamo l’abolizione dei test”, ha aggiunto.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Vincenzo De Luca torna a parlare sui test d'ingresso alle facoltà di Medicina. E lo fa da una parte con un plauso all'apertura ad una riforma, dall'altra auspicando che comunque si vada verso l'abolizione completa dei test, con iscrizione libera. La novità ha iniziato a circolare questa mattina: il Tolc (Test OnLine CISIA) è finito già in archivio, e il concorso è slittato da febbraio ad aprile e maggio. Ma, soprattutto, cambia tutto per le domande del test, che saranno letteralmente "estratte" da una banca dati aperta e pubblica che il Cisia stesso sta allestendo.

Una notizia che non è sfuggita a Vincenzo De Luca, che nella consueta diretta sui social del venerdì pomeriggio ha spiegato: "Si iniziano a svegliare dopo mesi di battaglia del sottoscritto e della Regione Campania. Fino a ieri hanno dormito tutti quanti: governo, destra, centro e sinistra. Quello che leggo", ha aggiunto ancora il presidente della Campania, "è un segno di consapevolezza, ma non la soluzione. Qualcosa incomincia a muoversi ma ancora non ci siamo. Noi proponiamo di abolire i test di Medicina e, se si vuol fare un filtro, si fa dopo un anno, sulla base degli esami sostenuti dagli studenti, valutando nel merito la materia sanitaria".

Tra i tanti argomenti toccati, De Luca ha anche ragionato sul dimensionamento scolastico, spiegando che sono state recuperate 21 istituzioni scolastiche che inizialmente erano state cancellate, nonché di aver ricevuto una telefonata da Giuseppe Valditara, ministra della Pubblica Istruzione, il quale gli ha dato atto "di una battaglia fatta con tenacia ma anche senso delle istituzioni e con senso di responsabilità. Abbiamo fatto battaglie per tutelare le scuole ed il personale. Anche qui possiamo dire di aver ottenuto un risultato significativo. Non è il 100 per cento ma abbiamo ottenuto il 90 per cento di quello per il quale ci siamo battuti".

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