Test Covid al figlio per la scuola: “Numero verde muto, prenotazione sbagliata”. Odissea a Benevento
"Una giornata intera in attesa per cercare di mettersi in contatto con il numero verde regionale per fare il tampone antigenico a mio figlio che martedì deve tornare in prima elementare, ma senza riuscire mai a parlare con un operatore. Dopo aver lasciato il nostro numero in segreteria, per farci richiamare, nessuna risposta. Alla fine una prenotazione effettuata con successo tramite un altro numero dalla Regione Campania, con tanto di codice di prenotazione, ma una volta arrivati stamattina al presidio Asl indicato, l'amara scoperta che lì non si fanno i tamponi". A raccontare la sua storia a Fanpage.it, è Vincenzo, padre di famiglia, residente nella città di Benevento: "Alla fine siamo riusciti a fare il tampone solo grazie al passaparola tra amici presso la sede Asl di via Delle Puglie, ma che odissea".
"Mio figlio vuole rincontrare i compagni"
“Mio figlio fa la prima elementare – racconta Vincenzo – il suo desiderio è tornare in classe, rincontrare i suoi compagni e imparare. Noi siamo favorevoli, anche il Cts, ha dichiarato che il contagio non è nelle aule. Nella scuola di mio figlio sono stati molto bravi a creare i percorsi separati. Al momento mio figlio fa la DaD, seguito da noi genitori, e gli arrivano circa 20 email al giorno dalle maestre. Prima del rientro in classe abbiamo voluto fargli il test anti-Covid, come suggerito dalla Regione”.
"Odissea per contattare il numero verde"
E qui sono iniziate le difficoltà. “Appena abbiamo appreso che era stato istituito il numero verde 800 814 818, ieri mattina – spiega Vincenzo – abbiamo cominciato a chiamare per fare la prenotazione. Alla prima telefonata ci hanno messo in attesa. Una voce ci ha detto che c'erano 39 minuti da aspettare, ma dopo un'ora e 50 minuti non abbiamo avuto nessuna risposta. Abbiamo richiamato dopo mezz'ora e poi ancora e ancora, sempre con lo stesso risultato. Fino a quando una voce registrata ci ha detto che il numero era indisponibile e di lasciare il nostro contatto che ci avrebbero richiamato. Abbiamo fatto così, ma nessuno ci ha chiamati".
"A questo punto – aggiunge – abbiamo chiamato diversi numeri trovati su internet per capire se il numero verde fosse attivo. Abbiamo chiamato il ministero della Salute che ci ha detto che non ne sapevano niente, perché è una iniziativa regionale e ci hanno consigliato di chiamare il 1500, il numero unico per la gestione Covid Italia. Abbiamo chiamato il 1500, ma anche qui non ne sapevano niente. Ci hanno detto che forse il sistema deve entrare ancora a regime e di riprovare".
"Volevano mandarci a 40km da Benevento"
"Dopo aver agganciato – prosegue Vincenzo – abbiamo chiamato un numero sul sito della Regione Campania, verso le 18 ci hanno risposto chiedendoci di lasciare il nostro recapito per ulteriori informazioni. Finalmente ci hanno richiamato attorno alle 21. Ho spiegato che siamo di Benevento città, ma una voce femminile mi ha detto che potevo fare la prenotazione per il tampone, ma a San Bartolomeo in Galdo, che dista 40 chilometri da Benevento o a Sant'Agata dei Goti a 30 chilometri. Alla fine, dopo le nostre rimostranze, ci hanno prenotato per la sede Asl di via Mascellaro a Benevento, per questa mattina alle 9, per tutta la famiglia, fornendoci un numero di prenotazione".
"Alla sede Asl indicata non facevano i tamponi"
"Stamattina – conclude Vincenzo – siamo andati lì, ma ci hanno detto che non si facevano tamponi Covid. A questo punto stavamo tornando a casa, quando tramite il passaparola tra amici abbiamo appreso che i tamponi si fanno alla sede Asl di via Delle Puglie senza prenotazione e si dà precedenza ai bambini. Siamo andati lì, dove ci hanno praticato il test antigenico. Abbiamo avuto il risultato in 15 minuti. Ma solo per puro caso abbiamo avuto questa informazione. Mi metto nei panni di un genitore magari con 3 figli che vanno a scuola. Peraltro, dove abbiamo fatto il tampone stamattina non ci hanno chiesto la scuola di nostro figlio. Ma neanche la scuola, dove si sta facendo davvero un grande lavoro con la didattica a distanza, era stata informata dalla Regione su quale dovesse essere la procedura. Quando siamo arrivati per consegnare il referto negativo non sapevano come gestirlo. Abbiamo fatto una lettera che è stata protocollata”.