Terrorizzati, derubati e presi in giro: “Ti abbiamo fatto la truffa!”. Così agiva la banda che depredava gli anziani

Truffe agli anziani: l’inchiesta della Procura di Napoli Nord scoperchia una organizzazione collaudata e spietata.
A cura di Cir. Pel.
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«Un ulteriore atto di disprezzo e dileggio» la definisce l'inchiesta della Procura di Napoli Nord. La banda che truffava gli anziani in tutta Italia, con base nell'hinterland nord di Napoli, prendeva in giro le sue vittime: dopo aver messo sotto pressione e terrorizzato la persona costretta a sborsare quattrini, a transazione avvenuta arrivava una chiamata di scherno: «Ti abbiamo fatto la truffa!» condita da infami risate.

Questa mattina la parola fine a questi criminali: i carabinieri della compagnia di Caivano hanno eseguito un'ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura aversana, nei confronti di 15 indagati, 12 dei quali arrestati (8 in carcere e 4 ai domiciliari) e 3 destinatari dell'obbligo di dimora, quasi tutti originari di Giugliano o comunque dell'hinterland a Nord di Napoli. Proprio durante le fasi delle indagini sono state sventate ulteriori numerose truffe, bloccando sul nascere 30 tentativi e permettendo l'arresto in flagranza di reato di diverse persone, nonché il recupero della refurtiva per un totale di circa 200mila euro tra contanti, monili in oro e preziosi.

L'organizzazione della banda delle truffe agli anziani

I componenti dell'associazione, si dividevano in "centralinisti" e "trasfertisti", elaboravano e realizzavano truffe agli anziani, che venivano contattati telefonicamente. Ci sono due elementi fondamentali in una truffa. Il primo è la rapidità: meno tempo si offre alla vittima per pensare e meno chance ci sono che vengano dei dubbi. Il secondo elemento è la paura: una persona anziana, sola, ha sempre paura che possa accadere qualcosa di male ai suoi cari. Un dubbio più o meno credibile può determinare un crollo psicologico.

Nel gruppo criminale c'erano gerarchie collaudate.  Capi e promotori, svolgevano prioritariamente la funzione di "centralinista", chiamando le anziane vittime e minacciandole per estorcere soldi e oggetti preziosi. A tal fine, procacciavano gli "appoggi", cioè gli appartamenti dai quali contattare le anziane vittime, avendo cura di modificarli con frequenza tendenzialmente settimanale per evitare le indagini. Gli altri componenti dell'associazione, con la funzione di coordinatori, in alcuni casi anche di "centralinisti" e all'occorrenza anche come "trasfertisti", si occupavano di reperire minorenni da impiegare per le trasferte.

Nell'ipotesi in cui i minori non fossero stati disponibili, si offrivano personalmente di svolgere il ruolo di "trasfertista", procacciavano i telefoni e le sim card da utilizzare per contattare le anziane vittime, all'occorrenza svolgevano anche la funzione di centralinista contattando personalmente le vittime, noleggiando le macchine per consentire al "trasfertista" di turno di recarsi nel luogo indicato.

L'affare era remunerativo: quantificato in circa 1 milione di euro al mese il giro di denaro delle truffe. Le indagini, hanno consentito di far luce sulle attività criminose, svolte in parte a Milano, Pesaro, San Giovanni Lupatoto (Verona), San Severino Marche, Novara, Avellino, Napoli, Salerno, oltre che a Sparanise, Giugliano in Campania, Lusciano, Casoria, Caivano e Marano di Napoli.

Come venivano truffati gli anziani?

In alcuni casi i truffatori fingevano di essere figli delle vittime o appartenenti alle forze dell'ordine, o affermavano che c'era il rischio di una denuncia penale o anche il pericolo di arresto per un proprio parente. In tal modo, ottenevano rilevanti somme di danaro, nonché la consegna di monili o carte di credito con il relativo codice pin.

In un caso nel quale era stata consegnata la somma di 3.700 euro, avendo richiesto importo aggiuntivo di 5mila euro, al rifiuto della vittima di versare l'ulteriore somma, il presunto autore del fatto ha spinto via l'anziana donna, incalzato dal "centralinista" che nel frattempo seguiva telefonicamente l'andamento dell'azione e che ha urlato: «Sbattila per l'aria e vattene!». 

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