Terremoto Napoli 9 marzo, alle 13.31 scossa in zona Campi Flegrei
Ancora un terremoto nella caldera dei Campi Flegrei: una scossa si è registrata alle ore 13.31 di oggi, giovedì 9 marzo. Sono moltissimi cittadini riferiscono di aver avvertito distintamente il terremoto, che non è stato particolarmente intenso: la magnitudo è stata di 1.2, ma la profondità è stata molto esigua. L'evento sismico, che come spesso accade è stato anticipato da un boato, è stato distintamente avvertito a Pozzuoli, soprattutto nella zona della Solfatara e sul lungomare, ma anche nella parte occidentale di Napoli, soprattutto ad Agnano e nella zona di via Pisciarelli, che si trova proprio al centro della caldera.
Campi Flegrei, nella notte si sono registrate altre quattro scosse
Il terremoto delle 13.31 di oggi è stato preceduto da una intensa attività sismica, che si è registrata questa notte nei Campi Flegrei. Le scosse si sono succedute tra le 3.50 e le 7.29: l'evento sismico più intenso è stato registrato alle ore 4.02, con una magnitudo di 2.2 della scala Richter. La caldera dei Campi Flegrei, interessata dalla presenza dell'omonimo supervulcano, è interessata costantemente da una intensa attività sismica: in particolare, è caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, che comporta un periodico innalzamento e abbassamento del suolo.
Perché le fumarole sono aumentate nei Campi Flegrei: lo studio Ingv
Nel frattempo, con uno studio recente – denominato "Discriminating carbon dioxide sources during volcanic unrest: The case of Campi Flegrei caldera (Italy)" e pubblicato sulla rivista "Geology – l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha spiegato il perché dell'aumento delle emissioni di anidride carbonica (e quindi delle fumarole) nella caldera dei Campi Flegrei. L'Ingv ha ravvisato che tra il 20% e il 40% delle emissioni che insistono nell'area non sono di natura magmatica.