Terremoto Campi Flegrei, raddoppiati gli sfollati: 83 famiglie sgomberate, 58 palazzi inagibili
Salgono a 83 le famiglie sgomberate ai Campi Flegrei, dopo lo sciame sismico che ha colpito la zona il 20 maggio scorso, con la scossa più forte di magnitudo 4.4. Gli sfollati sono quasi raddoppiati nel giro di 24 ore, ieri erano 46 nuclei familiari. Mentre i palazzi dichiarati inagibili sono saliti da 37 a 58. Le richieste di controllo per eventuali dissesti, crepe e cedimenti, al momento sono 1.263, in totale tra Vigili del Fuoco, Comune e Protezione civile. Questi i dati aggiornati ad oggi, venerdì 24 maggio 2024, alle ore 10,00, a quanto apprende Fanpage.it da fonti ufficiali.
Oggi incontro al Palatrincone per assegnare gli hotel e pianificare i rientri
Gli sfollati da lunedì sera sono ospitati nel Palatrincone, il palazzetto dello sport di Monteruscello, dove sono forniti loro vitto, alloggio, acqua, bagni e brandine per dormire. Restano ancora installate in strada le tendopoli, le 5 aree di accoglienza per l'emergenza, con i punti di ristoro. Il Comune di Pozzuoli ha spiegato che si sta lavorando "per avviare le operazioni di assegnazione delle sistemazioni alberghiere per i nuclei familiari le cui abitazioni sono oggetto di ordinanza di sgombero o di dichiarazione di inagibilità".
Oggi pomeriggio, alle 15,30, è previsto un incontro al Palatrincone per dare le "indicazioni utili per ottenere l’assegnazione e provvedere al recupero degli oggetti personali presso le abitazioni". Questa mattina, invece, i sindaci di Napoli, Gaetano Manfredi, Pozzuoli, Gigi Manzoni, e Bacoli, Josi Della Ragione, i tre Comuni compresi nell'area ristretta del bradisismo, sono andati a Roma per incontrare il ministro della Protezione Civile e del Sud, Nello Musumeci.
I tempi per i rientri nelle abitazioni evacuate potrebbero essere lunghi. Gli immobili sono stati inseriti in una speciale anagrafe immobiliare. Terminata la verifica tecnica delle case, si procederà a vedere se saranno oggetto di ulteriori lavori o se dovranno essere abbattute. Poi si porrà il problema di chi farà i lavori. Questi ultimi potrebbero essere finanziati con un fondi pubblico di prossima istituzione, la cui capienza non è stata ancora definita, ma che potrebbe superare i 500 milioni di euro. Per l'edilizia privata i fondi potrebbero essere destinati, secondo le prime informazione, solo alle prime case. Esclusi seconde case e immobili abusivi.