Terremoto Campi Flegrei 4.4, Di Vito (Ingv): “Accelerazione al suolo più forte mai registrata”

"Il terremoto di magnitudo 4.4 ai Campi Flegrei di questa notte è stata chiamata dagli ingegneri uno stress test per la capacità egli edifici di reagire a questo tipo di eventi. Ha visto una accelerazione al suolo tra le più forti registrate molto intensa e localizzata in prossimità dell'epicentro. Il massimo sul bordo della Solfatara e alla stazione sul fondo marino". A parlare è Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, che questa mattina sta partecipando alla conferenza stampa nella sede dell'Osservatorio, assieme a Francesca Bianco, direttrice vulcani Ingv.
"Il terremoto diretto verso Napoli, per questo più sentito"
La conferenza è stata convocata a seguito dell'evento sismico di magnitudo Md 4.4 avvenuto questa notte ai Campi Flegrei, presso la Sala Conferenze dell’Osservatorio Vesuviano dell'INGV in via Diocleziano a Napoli. Il terremoto è stato più sentito a Napoli perché "la direttività – ha spiegato Bianco – era verso Napoli. A Posillipo l'accelerazione al suolo è stata di 0.16. Per ora non osserviamo segnali di eruzione imminente".
"Una accelerazione più forte – ha precisato Di Vito – mi riferisco a quella registrata da quando abbiamo questa rete di monitoraggio, non significa avvenuta. I valori variano da 1 a 0,6. Ma allontanandosi di qualche centinaio di metri si scende del 20-40%. In questo terremoto per la prima volta registrate accelerazioni significative 0,16 anche a Posillipo".
"Sono 3 settimane – ha detto Di Vito – che registriamo un aumento di sollevamento suolo di 3 cm al mese. L'evento di stanotte tra la pietra e Bagnoli, a 2,5 km di profondità. In un periodo di più intensa deformazione suolo e in cui sismicità concentrata sempre nelle stesse aree sismogenetiche. Dal 2019 a oggi la sismicità con terremoti magnitudo maggiore di 2,5 è concentrata in una zona. Il fatto che ci sarebbe stata sismicità è nelle nostre aspettative, ma i terremoti non si possono prevedere. In questa dinamica, di emissione idrotermale che ha portato anche alle problematiche degli accumuli di anidride carvonica, stanno a indicare un fenomeno sostenuto e continuo rispetto alle aspettative di sismicità. Basta che non si avveerta per pochi giorni che si tranquillizza. Sono tanti fenomeni che per noi sono un fenomeno unitario da analizzare".
Poi Di Vito aggiunge: "Appena fatto evento abbiamo avuto mappa di aggiornamento della deformazione suolo per verificare se ci fossero state variazioni sia nei campi deformativi che nella velocità. Abbiamo immediatamente attivato tutti i controlli, che sono già quotidiani, sulla rete geochimica per verificare eventuali variazioni nelle emissioni e nelle falde idriche che nell'area flegrea sono ricche di anidride carbonica. Solidarietà forte alla popolazione per i disagi che sta patendo".
Cosa può accadere adesso? "Quello che sappiamo è che questo segnale, insieme agli altri ci indica che il processo sta continuando con una intensità variabile nel tempo, ma sempre molto sostenuta. Possiamo aspettarci altra sismicità. Rispetto agli anni '80 il sollevamento del suolo era di 14 centimetri al mese. Le due situazioni sono abbastanza diverse. Nell'84 il suolo si alzò di 185 cm in due anni. Dove può portare questa crisi? Sappiamo che siamo su un vulcano".
Bianco (Ingv Vulcani): "Non ci sono segnali di eruzione imminente"
Mentre Francesca Bianco ha spiegato: "L'evento è stato seguito da altri terremoti, ora è uno sciame ma il contenuto eneretico è basso. La magnitudo massima è stata 1.7. Sono eventi. C'è relazione tra sismicità e sollevamento. Noi lo abbiamo registrato in questo caso prima. Ma in altri casi, come il 4.4 del 20 maggio, è avvenuto anche in assenza di un'accelerazione del sollevamento. Non ci meraviglia perché la crosta si deforma, sia che il sollevamento sia continuo sia che ci sia un'accelerazione del fenomeno. Abbiamo leggi fisiche dal 1800 che ci permettono di spiegare questa relazione. Questo terremoto è stato più sentito per superficialità e direttività dell'evento, molto marcata. La trasmissione dell'energia verso est, ossia verso la città di Napoli. A Posillipo accelerazione al suolo 0.16. La direttività è uno dei parametri che si associa al fenomeno. Stiamo osservando un altro step di intensificazione del processo bradisismico come osservato agosto 2023 e maggio 2024. Per ora non osserviamo segnali di eruzione imminente. Ma la sorgente magmatica profonda sta degassando e produce fluidi magmatici che vanno in superficie. C'è stato un incremento delle attività di degassamento in profondità".