Terremoto a Napoli, altre 8 scosse nella notte, i sindaci dei Campi Flegrei: “Nervi saldi”
Sono 33 le scosse bradisismiche nei Campi Flegrei che si sono registrate dalla giornata di ieri fino a stamattina. Di queste, 8 si sono registrate stanotte, l'ultima alle ore 5,36 di oggi, giovedì 17 marzo 2022, registrata dai sismografi dell'Osservatorio Vesuviano Ingv di Napoli, nella zona tra Pozzuoli e Bacoli, ma queste ultime sono tutte di magnitudo inferiore a 1. La più forte, invece, di magnitudo 3.5 e profondità 2,7 chilometri, alle 15.12, è stata la maggiore degli ultimi 40 anni, dal 1984 ad oggi. Oltre a questa si sono registrati altri 3 sismi di magnitudo superiore a uno, tutti nella giornata di ieri – quattro, quindi, in totale – l'ultimo alle 21,29 di ieri (magnitudo 1.1 e profondità 3.1 chilometri) con epicentro nell'area della Solfatara. Allertate tutte le istituzioni. I sindaci della zona dei Campi Flegrei sono stati in contatto tutta la giornata con l'Ingv e con la Protezione Civile della Regione Campania. Non si sono registrati danni a cose o persone. I primi cittadini hanno invitato la cittadinanza a mantenere la calma e ad ascoltare solo le fonti istituzionali.
I sindaci: "Situazione sotto controllo. Nervi saldi"
Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, nella stamattina ha comunicato l'aggiornamento sulla situazione:
L’Osservatorio Vesuviano alle ore 5:36 ci ha comunicato la conclusione dello sciame sismico iniziato alle ore 15:12 di ieri 16 marzo 2022 e costituito in totale da 33 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 3.5 localizzati nell’area dei Campi Flegrei. Pubblichiamo l’elenco complessivo degli eventi localizzati con magnitudo superiore a 1, i primi tre ricadenti nell’area Solfatara-Pisciarelli e l’ultimo localizzato in mare nel golfo di Pozzuoli.
Figliolia era intervenuto già nella tarda serata di ieri con un post:
L’Osservatorio Vesuviano ci ha comunicato che lo sciame sismico è ancora in corso e che finora sono stati registrati 25 terremoti con magnitudo massima di 3.5. L’elenco degli eventi localizzati con magnitudo superiore a 1 e ricadenti nell’area Solfatara-Pisciarelli resta invariato. In considerazione di quanto sopra esposto l’Amministrazione Comunale insieme alla Protezione Civile del comune di Pozzuoli continua a seguire da vicino l’evolversi dello sciame sismico e fornirà successivi aggiornamenti fino a conclusione del fenomeno in atto.
Mentre il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione ha aggiunto:
Ho sentito anche io, come molti bacolesi, la scossa bradisismica che, per alcuni secondi, ha attraversato la nostra città. È stata forte. La più forte degli ultimi 40 anni. Sono stato in contatto tutto il pomeriggio con l’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile della Regione Campania. Qui a Bacoli, non si è riscontrato nessun danno a cose e persone. La scossa ha avuto come epicentro la Solfatara ed ha avuto una magnitudo di 3.5. Ad una profondità di 2.7 km. Gli organi scientifici stanno monitorando l’evoluzione della situazione. Capisco le preoccupazioni. Ma esorto tutti a seguire le comunicazioni istituzionali. Bisogna avere nervi saldi. La nostra terra è naturalmente soggetta a bradisismo. Ed a questo fenomeno sono collegati vari sciami sismici di diversa intensità. Con scosse in corso da mesi. Siamo e saremo vigili, attenti. Vi terrò costantemente aggiornati.
Il vulcanologo Luongo: "Sismi legati al magma"
Dopo la scossa di oggi pomeriggio, localizzata alla Solfatara con magnitudo 3.5+-0.3, è intervenuto anche il vulcanologo Giuseppe Bianco:
A fine gennaio di quest'anno ho interpretato anomala la sismicità registrata, in quanto era cambiata rispetto ai mesi precedenti. Così ho chiesto i risultati dei dati satellitari sulle deformazioni del suolo all' IREA CNR, Istituto Centro di Competenza della Protezione Civile. Ho esaminato i dati dei Bollettini dell'Osservatorio Vesuviano, ma l'errore che accompagna la misura è elevato e può nascondere la variazione della velocità della deformazione che rappresenta un elemento che illustra l'accumulo di sforzi nelle rocce e la possibilità di fratturazione delle stesse e terremoti. Infine una riflessione sulla sorgente del fenomeno. Non sono i fluidi idrotermali a produrre accumulo di sforzo fino a superare la resistenza delle rocce e, quindi, terremoti. Occorre un'azione meccanica potente, sebbene di breve durata. In queste condizioni le rocce si fratturano. Con i fluidi circolanti in un mezzo poroso ciò non accade. I fluidi si disperdono verso la superficie e non agiscono concentrati se non nella parte finale del percorso. I fluidi rendono il mezzo duttile, incapace di produrre fratture. Durante le fasi discendenti del Bradisismo le concentrazioni dei fluidi emessi diminuisce sensibilmente, ma non scompaiono del tutto. Nonostante ciò non vi sono terremoti.
(aggiornato alle ore 9,10)