video suggerito
video suggerito
Campi Flegrei

Terremoti ai Campi Flegrei, il vulcanologo De Natale: “Bisognava preparare il territorio per tempo. Non è stato fatto”

A Fanpage.it parla il vulcanologo Giuseppe De Natale: “Sui Campi Flegrei bisogna pensare seriamente ad una evacuazione, almeno della zona dove avvengono i terremoti più forti”
Intervista a Giuseppe De Natale
Vulcanologo e dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia (Ingv)
A cura di Giuseppe Cozzolino
1.410 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Giuseppe De Natale
Giuseppe De Natale
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Lo sciame sismico che sta interessando i Campi Flegrei prosegue ormai da ore: oltre 100 le scosse, due di magnitudo 3.9 e molte altre che si aggirano attorno alla magnitudo 3, e dunque con medie più alte di quelle a cui ci si era un po' abituati nel recente presente (seppur con l'eccezione della scossa 4.4 dello scorso maggio, che fu la più alta degli ultimi 40 anni). Tanta paura tra i residenti, con 500 persone che hanno dormito in auto nei pressi dell'Ippodromo di Agnano e davanti la ex base Nato di Bagnoli.

A Fanpage.it ha parlato di questo nuovo sciame sismico il professor Giuseppe De Natale, vulcanologo e dirigente di ricerca dell’Ingv che, tiene a precisare, nell'intervista a Fanpage non esprime l'opinione dell'Istituto ma «a titolo personale e in base alle mie conoscenze scientifiche» cosa sta avvenendo nei Campi Flegrei.

Professore, cosa sta succedendo, come mai questo improvviso aumento dei terremoti?

In realtà non è affatto un aumento ‘improvviso’: i terremoti sono in costante aumento dall’inizio di questa fase di bradisismo, ossia dal 2006. Nei primi anni erano pochi e di bassa magnitudo, quindi raramente avvertiti. Man mano che la pressione interna è aumentata, come testimoniato dall’innalzamento del livello del suolo che oggi è più alto di 1,40 metri a Pozzuoli rispetto al 2006, la sismicità è aumentata, sia in frequenza che in magnitudo massima. Si tratta di un processo chiaro, facilmente prevedibile: ed infatti previsto, e descritto perfettamente, in un nostro lavoro sulla rivista Nature del 2017.

Come mai il terremoto da 3.9 di magnitudo di questa notte si è sentito a Napoli molto più della precedente scossa, sempre di 3.9, di poche ore prima?

Premesso che le magnitudo sono soltanto indicative, la scossa del pomeriggio, avvenuta in mare di fronte a Baia-Bacoli, era ovviamente più lontana da Napoli di quella della notte, avvenuta in zona Solfatara-Agnano.

Lei ha avuto nel corso degli ultimi anni una posizione molto chiara e netta sulla necessità di spopolamento dei Campi Flegrei, soprattutto della Solfatara. Ritiene che si vada verso questo modello?

Io avvisai prima di tutto il mio Istituto, anche con PEC del 16/10/2018, quindi oltre sei anni fa, che, se continuava il sollevamento del suolo, che in pratica è come un ‘manometro’ che misura la pressione interna, la sismicità sarebbe aumentata al punto in cui siamo oggi (ed anche oltre, perché in questa zona possiamo avere terremoti fino a magnitudo 5, ossia circa 40 volte più energetici di quello di questa notte). Chiesi di informare le autorità locali e nazionali di Protezione Civile, per preparare il territorio: in primis, verificando a tappeto gli edifici e consolidando (partendo allora si poteva fare) o sgombrando gli edifici fatiscenti. Il 17/10/2023, pochi giorni prima che iniziassero le scosse più forti, decisi di scrivere, sempre via PEC, direttamente al Prefetto di Napoli, reiterando quelle richieste.

Quello che è stato fatto fino ad oggi è sufficiente?

Bisognava preparare il territorio per tempo. Evidentemente, da ciò che vediamo, non è stato fatto. Oggi non c’è più tempo; lo sciame sismico che va avanti da tre giorni è il più forte, in termini energetici, mai registrato ai Campi Flegrei. Credo bisogni seriamente pensare ad una evacuazione almeno della zona, fortunatamente molto limitata, dove avvengono quasi sempre i terremoti più forti.

1.410 CONDIVISIONI
372 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views