Terremoti Campi Flegrei, come riconoscere crepe pericolose e cosa fare. “A casa tenete caschi protettivi”
Lo sciame sismico del 20 maggio 2024 con il terremoto di magnitudo 4.4 ha provocato danni diffusi a Pozzuoli sugli edifici, soprattutto sugli elementi edilizi più fragili, come tramezzi e cornicioni. Le strutture portanti hanno resistito. Migliaia di persone preoccupate, dopo il sisma, hanno abbandonato le case e sono scese in strada. I vigili del fuoco hanno sgomberato tre palazzi con 36 famiglie. In molte case sono apparse crepe nelle pareti e si sono registrati crolli di calcinacci. Ma cosa bisogna fare in questi casi e come si riconoscono le lesioni più gravi?
Fanpage.it l'ha chiesto al professor Roberto Castelluccio, docente di Architettura Tecnica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università Federico II di Napoli, e consulente del sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, in qualità di esperto di multi-rischio a supporto del piano di protezione civile. Castelluccio ha partecipato ai sopralluoghi tecnici sulla stabilità degli edifici questa notte, assieme agli altri tecnici di Protezione Civile.
Professore, cosa avete rilevato durante i sopralluoghi?
Nell'edilizia, prevalentemente in calcestruzzo, che abbiamo verificato in maniera speditiva, abbiamo riscontrato danni diffusi sugli elementi di partizioni, come tramezzi, e gli elementi delle facciate di finitura intonaci, rivestimento, cornicioni e frontalini che sono i più fragili. Si tratta di danni che non mettono fuori uso l'utilizzo dell'edificio, perché la parte strutturale non è stata intaccata. Stamattina stanno completando le verifiche che sono andate avanti tutta la notte. È chiaro, però, che se anche un edificio non crolla, vivere o lavorare in un appartamento in cui sono lesionati tutti i tramezzi non è né rasserenante né sicuro.
Come si riconosce una crepa pericolosa?
La prima analisi viene fatta dal cittadino che abita nel suo appartamento. È importante avere una cultura personale sull'entità dei danni e affinare la percezione del rischio. In modo da capire se è il caso di chiamare un tecnico specializzato o rivolgersi alla Protezione Civile. In generale, se, invece, si vedono lesioni che incidono sulle strutture portanti, come travi, pilastri, scale per gli edifici in cemento armato, oppure murature e piattabande per gli edifici in muratura o di tufo, è un chiaro segnale di una sofferenza strutturale. Se i danni, invece, coinvolgono tramezzi, porte, mobilio e sono poco diffusi, l'abitazione non ha perso la sua funzionalità. Tuttavia, se le lesioni sono molto diffuse vale stesso concetto delle strutture portanti.
Cosa si deve fare in questi casi?
Bisogna immediatamente allontanarsi dall'abitazione e affidare alle verifiche successive una valutazione tecnica di quanto sta succedendo.
È possibile fare prevenzione?
È fondamentale fare una manutenzione continua dei fabbricati. Inoltre, io consiglierei a tutti i cittadini di mappare, appena possibile, la propria casa. Capire quali sono gli elementi portanti, come i pilastri e le scale. Sono facili da individuare. Se le lesioni si verificano lì, allora bisogna allontanarsi subito dall'edificio. Sarebbe utile anche che i condomini, così come già avviene per le scuole, potessero prevedere la nuova figura del responsabile della sicurezza, un ingegnere che valuti l'edificio, individuando i luoghi sicuri dove rifugiarsi in caso di emergenza.
Dove bisogna mettersi in casa quando c'è una scossa di terremoto?
Quando c'è una scossa forte non bisogna precipitarsi tutti sulle scale senza aver prima verificato che non siano danneggiate. Il primo consiglio è aprire le porte di uscita dell'abitazione, che a seguito della scossa potrebbero incastrarsi per la deformazione. Poi valutare se uscire o meno sulle scale, valutando se ci sono crepe. Se non si riesce ad allontanarsi velocemente, bisogna mettersi al riparo sotto i tavoli, in zone protette dalla caduta di calcinacci o mettersi al riparo in zone più sicure nell'edificio, valutate da un tecnico. Quindi, allontanarsi dall'edificio. Evitare gli ascensori perché potrebbero verificarsi blackout. Allontanarsi poi dai fabbricati, perché restare sotto casa può essere pericoloso. Privilegiare gli spazi aperti. Io consiglierei anche di avere dei caschi protettivi a portata di mano, come quelli degli operai.
Cosa deve fare una persona con disabilità o affetta da mobilità ridotta?
Può contattare l'Asl o il 118, come accaduto ieri. Al Comune sono arrivate telefonate di persone con ridotta mobilità o non deambulanti. Il Comune li ha prelevati tramite l'Asl.
Cosa succederà adesso agli edifici sgomberati?
Adesso si faranno le verifiche approfondite. Sono stati chiamati ingegneri e geologi per aumentare il numero dei sopralluoghi. Ci saranno le verifiche sulle scuole. Poi si farà il rendiconto dei danni. Gli elementi più colpiti, ad oggi, risultano tramezzi, calcinacci, muri di cinta, intonaci. Prevalentemente dsnni edilizii.
Il terremoto 4.4 del 20 maggio è stato anche il primo molto energetico dopo il Decreto Campi Flegrei. La macchina dei soccorsi ha funzionato bene?
Dobbiamo premettere che noi comprendiamo la preoccupazione degli abitanti. Detto questo, possiamo aggiungere che, per essere la prima vera emergenza di questo livello, ieri la macchina dell'emergenza ha funzionato in maniera eccellente e che è stato un grande banco di prova, che ci ha dato indicazioni utili di intervento. C'è stato un enorme dispiegamento di forze tra protezione civile comunale, regionale e nazionale, tecnici, dirigenti, che hanno lavorato fino a notte fonda, il 118, le Asl Napoli 1, 2 e 3, vigili del fuoco, forze dell'ordine. Presenti sul posto anche le massime autorità tecniche, da Italo Giulivo a Ciro Verdoliva, oltre alla parte politica, come il sindaco Luigi Manzoni, il governatore Vincenzo De Luca. I tecnici hanno fatto i sopralluoghi di notte. La Regione inviato ingegneri e geologi stamattina al Comune.
Come sempre l'esperienza serve per migliorare ed implementare le misure emergenziali e l'organizzazione.
Nell'ambito del piano sul bradisismo che scenario è scattato ieri?
Fondamentalmente un semi-scenario 2. Tramite il principio di sussidiarietà sono state attivate tutte le strutture. La Protezione civile regionale e nazionale è entrata a supporto del Comune. Erano presenti anche dei rappresentanti della protezione civile nazionale che sono a Pozzuoli per le attività in corso.