Terra dei Fuochi, il vescovo di Acerra: “Ancora roghi. Qui mascherine contro la puzza, non il Covid”
“L'aria continua ad essere irrespirabile soprattutto d'estate, con i roghi che ancora continuano, e la puzza nauseabonda che molte volte, soprattutto la sera, dobbiamo respirare. Altro che mascherine per non prendere il contagio, qui ad Acerra la mascherina a noi serve contro la puzza e contro quello che dobbiamo respirare, e niente viene fatto per controllare la qualità dell'aria, le centraline sforano continuamente e intanto ci si continua ad ammalare e a morire”. Lo denuncia monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, il Comune in provincia di Napoli al centro della Terra dei Fuochi, nell'omelia per la Santa Messa dell'Assunta
Il vescovo di Acerra: "Aspettiamo la visita di Papa Francesco"
“Il sangue innocente dei ragazzi e dei giovani morti per cancro in questi anni – dice monsignor Di Donna – grida vendetta al cospetto di Dio. Ritorneremo su questi temi, soprattutto sull'educazione alla salvaguardia del creato, lungo tutto quest'anno che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla Laudato si, a quel suo documento sulla cura e la custodia della casa comune, la nostra Madre Terra, il Creato. E lo faremo anche in preparazione alla sua visita, che ha promesso, si è impegnato solennemente, lo ha detto pubblicamente nel Regina Coeli del 24 maggio scorso: ‘Andrò ad Acerra, sicuro'. E noi ci prepareremo alla sua visita. Anzi, non solo noi come vescovo e diocesi di Acerra, ma addirittura i vescovi e le dieci diocesi comprese nel territorio tra Napoli e Caserta, interessate al dramma dell'inquinamento ambientale. Faremo insieme questo cammino di preparazione alla visita del Papa, per vivere quest'anno dedicato alla Laudato si'”.