Terra dei fuochi, dal PNRR in arrivo i soldi per le bonifiche: “Sono siti inquinati orfani di colpevoli”
Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza il governo conta di ricavare circa 500 milioni di euro per bonificare siti e discariche che tecnicamente vengono considerate "orfane di responsabili", ovvero rispetto alle quali non è stato possibile accertare l'identità degli inquinatori secondo il principio del "chi inquina paga". Si tratta di 270 siti in tutta Italia e 54 riguardano la Campania, in particolar modo la zona della Terra dei Fuochi tra Napoli e Caserta, in cui ricadono 37 discariche abusive.
L'importo specifico sarà valutato in sede di presentazione dei progetti definitivi che il governo si appresta a presentare alla Commissione Europea, ed a questi soldi andranno aggiunti i 105 milioni di euro, sempre su base nazionale, previsti da un decreto del 2020 firmato dall'allora Ministro dell'Ambiente Sergio Costa. Tra i siti più importanti che andranno bonificati ci sono anche delle vere e proprie bombe ecologiche come la discarica ex Pozzi Ginori di Calvi (Ce), scoperta nel 2015 e considerata la discarica abusiva di rifiuti interrati più grande d'Europa.
L'elenco completo: anche Ercolano, Giugliano e Napoli
L'elenco dei siti è stato pubblicato sul sito del Ministero dell'Ambiente e tra i siti che ricadono nella terra dei fuochi ci sono discariche abusive che attendono da decenni la messa in sicurezza e la bonifica. Tra i più importanti spicca la Ex Pozzi Ginori di Calvi, un'area di oltre 300 mila metri quadrati in cui la Forestale scoprì interramenti di vernici, solventi, metalli pesanti e rifiuti pericolosi di natura chimica di ogni genere, negli anni dal sito sono fuoriuscite fumarole tossiche prodotte dalla combustione dei rifiuti chimici a contatto con l'aria, che hanno appestato la zona.
Figurano per la provincia di Caserta anche la ex Cava Monti a Maddaloni, un'invaso lo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi ha raggiunto la falda acquifera, e la ex Mirabella di Villa Literno, un'area con ben due discariche abusive di rifiuti pericolosi di 180 mila e 106 mila metri quadrati. In provincia di Napoli invece, previsto il finanziamento del secondo lotto della discarica di Masseria del Pozzo a Giugliano, uno dei tantissimi siti che rientravano nell'area vasta di Giugliano, una zona con numerose discariche abusive, alcune delle quali messe in sicurezza come la ex Resit, che per diversi anni ha avuto una gestione commissariale, poi interrotta per volontà della Regione Campania.
Ma è Ercolano che raccoglie un numero importante di siti da avviare a bonifica. Alle pendici del Vesuvio l'inquinamento ambientale è stato denunciato per anni dai comitati locali, si tratta di Cave dismesse utilizzate negli anni '80 e '90 per interrare rifiuti pericolosi. Oggi intorno a quei siti si continua a sversare illecitamente e ad appiccare roghi di rifiuti tossici. Saranno bonificate con i soldi del PNRR la ex cava Fiengo, la cava Novelle Scoppa e la cava di Cupa Viola, oltre all'area di via Trentola II denominata "ex autotrasporti Mauro". Il provvedimento prevede anche la bonifica di aree che ricadono nel Comune di Napoli come la ex caserma Pattison di via Gianturco, l'area della Maritecnica in Varco Marinella nella zona del porto. Presente nell'elenco anche l'area del Parco Quarantennale di Bacoli (Na) e una parte della zona Asi di via Piave di Caivano (Na).
Complessivamente i comuni interessati sono: Mariglianella, Giugliano, Maddaloni, Villa Literno, Calvi, Roccarainola, Pietravairano, Orta di Atella, Falciano del Massico, Cellole, Bracigliano, Montesarchio, Ariano Irpino, Perdifumo, S.Angelo Fasanella, S.Maria Capua Vetere, San Nicola la strada, Santa Maria la Fossa, Torre Annunziata, Serre, Ercolano, Capua, Moschiano, San Giorgio la Molara, Sirignano, Auletta, Paupisi, San Marzano sul Sarno, Sant'Agata dei Goti, Bacoli, Qualiano, Ercolano, Caivano, Crispano, Napoli, Ponte, Teano, Pollena Trocchia, Pomigliano d'Arco, San Gennaro Vesuviano, Marcianise, Somma Vesuviana.
DECRETO ELENCO SITI ORFANI PNRR
Micillo (M5S): "La tutela ambientale al centro della transizione ecologica"
Il provvedimento, che porta la firma del direttore generale del Ministero dell'Ambiente, Giuseppe Lo Presti, ha dato finalmente la possibilità di avviare a messa in sicurezza e bonifica alcune aree che probabilmente mai avrebbero ricevuto i soldi necessari. Il status di discariche "orfane" rendeva impossibile la possibilità di ricavare fondi straordinari da parte dei Comuni, rendendo difficile il superamento del principio "chi inquina paga". "Per tali siti non esistevano definizioni e procedure per consentire il sostegno economico alle amministrazioni che intendevano farsi carico dell’onere della bonifica. Una difficoltà quindi anche a livello burocratico, adesso superata" spiega a Fanpage.it Salvatore Micillo, deputato del Movimento 5 Stelle e già sottosegretario all'ambiente. " Si tratta di discariche abusive, interramenti illeciti, utilizzo di compost fuori specifica su terreni agricoli anziché in discarica. In tali aree non è mai stata avviata bonifica e non sono mai stati previsti dei finanziamenti per farla". L'attenzione del ministro Cingolani su questo tema, che riguarda decine di regioni, è stata preceduta da un iter iniziato qualche anno fa: "La Tutela ambientale è al centro della Transizione ecologica e le bonifiche ne rappresentano il cuore. Ringrazio Sergio Costa per aver iniziato questo lavoro e Ilaria Fontana per averlo continuato" conclude Micillo.